Sun, trimestre di ripresa

L’accordo con Microsoft ha prodotto il primo trimestre in risalita dopo tanto tempo. Ma a pagare è anche il cambio strategico. E McNealy ci ha preso gusto…

21 luglio 2004

Dopo tre anni di continuo declino finanziario è arrivato per Sun Microsystems il momento della ripresa.


Per il quarto trimestre dell’esercizio fiscale in corso, infatti, la società ha annunciato un incremento del 4,3% nel fatturato, che passa da 2,98 a a 3,11 miliardi di dollari, mentre l’utile ha raggiunto i 795 milioni di dollari, pari a 24 centesimi ad azione.


L’utile, hanno sottolineato subito gli analisti, è stato raggiunto grazie all’iniezione di 1,95 miliardi di dollari derivanti dalla chiusura del contenzioso legale con Microsoft.


Senza questo contributo, peraltro frutto di un’impostazione strategica che non ha esaurito il proprio effetto, il risultato sarebbe stato negativo, con una perdita di 169 milioni di dollari, pari a 5 centesimi per azione.


E se gli analisti si sono lambiccati tra la soddisfazione per un fatturato superiore alle attese e le perdite un po’ più alte del previsto, il Ceo della società Scott McNealy ha espresso, invece, ottimismo e considerato beneaugurale per la sua azienda una chiusura d’anno in nero.


McNealy ha “palleggiato” con Jonathan Schwartz, il Coo, (che è anche suo numero due) il senso del risultato positivo di chiusura d’anno fiscale.


Lo “javista” Schwartz, infatti, è artefice della svolta software della casa californiana, varata con l’apertura di Solaris all’opensource, dell’enfasi su Java Enterprise System (Jes) e, notizia dell’ultima ora, dell possibilismo circa la presenza dell’Os di Sun anche su sistemi non proprietari. In particolare, sui nuovi Power (e quindi di Ibm) e Itanium.


McNealy si è subito affrettato a definire l’enunciato del Coo come un “non-annuncio di prodotto”, ma la sostanza delle intenzioni rimane, ed è pure consonante con la strada imboccata dalla società a partire dall’accordo primaverile con Microsoft.


Alla società, insomma, interessa alimentare i volumi di vendita e l’unico modo è andare su più piattaforme e in più ambienti operativi. Logico.


I numeri in possesso dicono di 700 Isv che supportano la versione x86 di Solaris, di 128mila nuovi sottoscrittori di Jes. Il totale di Jes fa 303mila sottoscrizioni a 100 dollari all’anno per utente.


Con una punta di Malizia, Schwartz ha fatto notare che, forse, proprio questo modello di pricing introdotto da Sun è causa di parte dei malesseri che nell’ultimo trimestre hanno vissuto diverse società di software.


L’hardware, che secondo molti osservatori è ormai il second best della casa californiana, ha comunque contribuito ai buoni risultati, con un 46% in più di server rispetto al trimestre precedente. I nuovi server basati su Ultrasparc IV hanno pesato per il 30% delle spedizioni al parco clienti, nel quale sono tornati ad annoverarsi ai primi posti le società dei comparti finance e Tlc.


Insomma, non solo i soldi di Microsoft hanno agito. È per questo che McNealy ha pontificato verso un roseo 2005 in fatto di redditività e cash flow.

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