Sun riorganizza e semplifica l’offerta software

Enfatizzando gli aspetti dell’integrazione e del prezzo in base all’uso, il costruttore ha ridisegnato sotto sei brand il proprio portafoglio. Il progetto Orion assume il nome di Java Enterprise System, mentre per il desktop si punta sull’open source.

16 settembre 2003 Dopo aver seminato parecchie anticipazioni negli ultimi mesi, Sun ha finalmente provveduto ad annunciare ufficialmente la riorganizzazione della propria offerta software, ora divisa in sei linee di prodotto e costruita attorno ai concetti di marketing dell’integrazione e del prezzo in base all’uso. L’approccio, infatti, promette di addebitare ai clienti una tariffa annuale per dipendente sull’intera gamma di applicazioni data center, desktop e di sviluppo.
Prende corpo quello che fin qui è stato conosciuto come Progetto Orion, ora diventato Java Enterprise System. Il programma comprende server per directory, identità, applicazioni e portali, in aggiunta ad applicazioni di messaging, agenda e clustering, tutte server-based. Il bundle sarà disponibile a partire dal prossimo novembre e il licensing prevede un costo annuale di 100 dollari per utilizzatore in azienda per l’intero set di applicazioni. Sul fronte desktop, trova concretizzazione, sotto il nome di Java Desktop System, il progetto Mad Hatter, che consta di un set di applicazioni open source comprendenti il browser Mozilla, gli applicativi di produttività StarOffice, funzioni di sicurezza Java-based e la posta elettronica. Anche qui il costo annuale sarà di 100 dollari per utente o di 150 per la combinazione con Enterprise System.


Il terzo “System” che Sun ha presentato è Java Studio, un ambiente di sviluppo che include il linguaggio Java propriamente detto, framework applicativi e tool di sviluppo per applicazioni wireless. Il costruttore fornirà anche ai clienti l’accesso alle comunità di programmatori online quando, nel gennaio prossimo, il bundle sarà disponibile. Anche qui è prevista una tariffa annuale, di 18,95 dollari per sviluppatore, nonché un’offerta cumulativa con i due “System” già descritti a 155 dollari.


A completare il quadro dell’offerta software di Sun, troviamo Java Mobility System, Java Card System e N1. Il primo package è progettato per interessare i carrier di telecomunicazioni su larga scala, implementando servizi Java per telefonia. Il costruttore stima che già 59 operatori usino Java e che ci siano 200 milioni di utenti di cellulari che ne stanno beneficiando. Il numero dovrebbe salire a 300 milioni entro fina anno. La società, poi, sta promuovendo le schede Java e le architetture di utility computing N1 come strategie di medio termine per i propri clienti. Quest’ultima, inoltre, si è arricchita con CenterRun 4.0, tecnologia di recente acquisizione che aiuta a offrire un set di risorse condivise per applicazioni come i Web service.


Attraverso questa riorganizzazione, Sun conferma la propria scelta di voler agire “in proprio” su tutti i fronti del mercato Ict, anche se, più che in passato, vanno registrate le aperture verso l’open source e l’utility computing, in linea con quanto hanno fatto i principali concorrenti. Qualche analista ha fatto rilevare nel passato anche recente che l’azienda soffrirebbe per un certo indebolimento delle quote di mercato nel campo dei serve rUnix e del sistema operativo Solaris, ma la cifre assolute, in realtà, restano alte e paiono lasciare tempo e spazio per ulteriori possibilità di sviluppo. Nel settore dell’utility computing, dove la concorrenza si chiama Hp Adaptive Enterprise o Ibm Symphony, le soluzioni oggi sul campo sono abbastanza simili nei concetti di base e di sicuro la disponibilità di prodotti e soluzioni attesi da tempo (Orion soprattutto) dovrebbe favorire la posizione di Sun. Certo, la riappropriazione forte del marchio e dei prodotti Java cozza contro il senso di apertura che il linguaggio si porta dietro per tradizione, ma va inquadrato nella strategia votata all’integrazione che il costruttore sta portando avanti.

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