Sun rilascia HotSpot

é arrivata finalmente HotSpot, la Java Virtual Machine, da tempo annunciat a da Sun, tanto attesa per le aspettative che ha creato circa le sue prestazioni. Dopo diversi ritardi, gli sviluppi realizzati da Sun sulla tecnologia acquisita, nell’or …

é arrivata finalmente HotSpot, la Java Virtual Machine, da tempo annunciat
a
da Sun, tanto attesa per le aspettative che ha creato circa le sue
prestazioni.
Dopo diversi ritardi, gli sviluppi realizzati da Sun sulla tecnologia
acquisita, nell’ormai lontano 1997, da LongView Technologies si sono
concretizzati in un compilatore che dovrebbe rendere Java veloce quanto
C++. Quantomeno dovrebbe raddoppiare le prestazioni dell’attuale versione
del linguaggio, secondo dichiarato dallo stesso Edward Zander, Coo e neo
presidente di Sun, in occasione del suo discorso al Jess ’99, il Java
Enterprise Solutions Symposium in corso di svolgimento a Parigi.
Compatibile, appunto, con Java 2, HotSpot è stato specificatamente
sviluppato per le applicazioni lato server. Il nome identifica il modo in
cui opera: il programma, infatti, rileva gli "hot spot", cioè i punti cald
i
del codice. I punti, in altre parole, che richiedono un tempo di
compilazione ed esecuzione maggiore. Successivamente ne ottimizza il
trattamento, accelerando le prestazioni.
Contrariamente a quanto si credeva in un primo momento (si veda
x-link
Sullo sprint finale si sgrana …; 000; A; 13-04-1999
x-fine-link
), HotSpot è disponibile gratuitamente, scaricabile da sito Sun.
Ciononostante, alcuni analisti ritengono che il ritardo accumulato potrebbe
essere eccessivo. Altri, come Ibm, hanno già rilasciato soluzioni
alternative e alcuni sono andati oltre. é il caso, per esempio, di Tower
Technology, che ha annunciato un accordo con Data General per inserire la
propria tecnologia TowerJ sui Aviion Dg/Ux e Windows Nt di quest’ultima.
Zander ha fornito un’estesa lista di partner che supporteranno HotSpot,
dall’Università di Amburgo a Hewlett-Packard. Questa, però, ha acquistat
o
le licenze anche di TowerJ, che è disponibile anche per altre piattaforme,
come Solaris e Linux. I dubbi degli analisti, peraltro, sono relativi
essenzialmente al fatto che HotSpot supporta solo Java 2, ancora non
completamente diffuso presso gli utenti. Probabilmente la parola finale la
diranno i benchmark, non appena saranno disponibili quelli di HotSpot da
confrontare con gli altri.

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