Sun: e se acquistasse Novell?

Jonathan Schwartz lancia un’ipotesi, subito raccolta dalla stampa americana. Concreta o meno che sia l’ipotesi, resta la volontà di Sun di rafforzare la propria posizione anche attraverso acquisizioni, per diffondere Solaris e arginare la crescita di Ibm.

2 agosto 2004 La notizia ha un po’ del
divertissement estivo. Se non fosse che poggia su basi concrete e
plausibili.
Sun sta valutando un ritorno alla grande alla
politica di acquisizioni e si sta “trastullando” (questo il termine
scelto dalle agenzie americane che riportano la notizia) con l’idea di portarsi
in casa gli asset di Novell.
La notizia, pubblicata da
Wall Street Journal e poi ripresa da altre agenzie, ovviamente al
momento non si basa su azioni concrete intraprese dalla società, ma su una serie
di valutazioni espresse dal Ceo Jonathan Schwartz.
La mossa
giusta per Sun, secondo Schwartz, è quella di valutare tutte le opzioni
possibili per arginare la crescita di Ibm.
Ed è evidente che
in questo momento l’asse da rompere è quello costituito tra Big Blue e
Novell-Suse
: un baluardo costruito ad arte per frenare la crescita di
Red Hat.
La mossa, se mai si concretizzerà in un’offerta,
sarebbe pienamente coerente con la politica di rilancio adottata da
Schwartz
non appena prese in mano le redini di Sun: aprire il proprio
software a sistemi operativi concorrenti e portare Solaris su Itanium e sulla
piattaforma Power.
Ma il fatto che sia coerente non significa
necessariamente che sia fattibile.
E non è solo una questione economica.

E’ vero che Sun dispone di liquidità per 7,61 miliardi di
dollari
, come è vero che Novell non è esattamente conomica, visto che
la sua capitalizzazione alla fine di giugno è stata valutata nell’ordine dei
2,64 miliardi di dollari.
Il problema semmai riguarda la valenza complessiva
dell’operazione.
Perchè ciò che di Novell davvero interessa è poi
Suse. E dunque Sun avrebbe avuto l’opportunità di muoversi in
quella direzione alla fine dello scorso anno. Come in effetti fece, obbligando
Novell ad alzare la posta da 130 a 210 milioni di dollari.
Ma poi lì si
fermò.
Ora il gioco riprende.
Chissà se è solo divertissement da
ombrellone.

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