Sull’onda crescente della firma digitale

Dopo l’acquisizione di Macromedia, Adobe Italia punta con decisione al mercato corporate con le sue soluzioni di Document lifecycle management

Con il progressivo diffondersi della firma digitale per tutte le operazioni elettroniche a valore legale, le soluzioni di Document lifecycle management (Dlm) e il formato PDF stanno assumendo un ruolo cescente nelle strategie aziendali. In quest’ambito opera Adobe, che con la suite di Dlm ritiene di avere le carte in regola per avviare un processo di espansione importante che il management dell’azienda stima porterà a crescite a due cifre nel fatturato per i prossimi dieci anni.


E una conferma viene dai dati realizzati nel corso del primo trimestre 2006, nel quale la società ha realizzato un fatturato di 655,5 milioni di dollari, contro i 472,9 dello stesso periodo del 2005 e i 510,4 milioni del quarto trimestre 2005: su base annuale si tratta di una crescita del 39%.


Già oggi, gli oltre due milioni di possessori di firma digitale in Italia non sono più costretti a installare particolari applicativi per la verifica della firma, ma possono avvalersi direttamente di Acrobat Reader, un’applicazione gratuitamente disponibile a tutti. Particolarmente apprezzata in ambito assicurativo, finanziario e bancario la possibilità di apporre, mediante Acrobat, più di una firma allo stesso documento, un requisito essenziale per l’approvazione esplicita delle clausole vessatorie, impossibile con altri formati di documento digitale che prevedono una sola firma per file.


Giuseppe Verrini che da poco siede sulla poltrona di managing director Southern Europe, Middle East e Africa di Adobe è particolarmente ottimista per la sua regione, che sta dimostrando la crescita più importante rispetto alle altre filiali Adobe nel resto del mondo. Il focus è sull’area corporate, che include naturalmente anche la Pubblica ammninistrazione, dove Verrini conta di capitalizzare sulla recente standardizzazione del formato Acrobat per la firma digitale dei documenti pubblici (come da protocollo d’intesa firmato con CNIPA). Promettenti anche gli investimenti nel settore delle reti di telefonia mobile, dove l’accordo con Nokia per l’adozione del formato Flash sui telefonini apre nuovi spazi per gli sviluppatori di contenuti e di applicazioni multimediali, sfruttando anche le possibilità offerte dalla Engagement Platform di Adobe che consente, con un singolo client, di visualizzare contenuti Acrobat, Flash e HTML su diverse piattaforme.


Il mercato delle applicazioni mobili, secondo quanto afferma Verrini, sta già crescendo a tre cifre anno su anno. Tra le priorità a livello italiano troviamo l’espansione dello staff nella sede di Vimercate e l’offerta di supporto ai partner per lo sviluppo di progetti complessi tramite la struttura interna Adobe Consulting.


L’acquisizione di Macromedia, nel frattempo, la più grande che Adobe abbia mai realizzato, sta procedendo senza complicazioni anche in Italia. Tutto il personale della società acquisita è stato integrato nella nuova organizzazione, con nuovi ruoli a tutti i livelli. Quattro delle nuove cinque business unit a livello internazionale hanno manager ex-Macromedia. Marco Guazzetti, precedentemente country manager di Macromedia, è infatti diventato responsabile di canale per tutto il Sud Europa.

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