Il costruttore lancia una nuova famiglia di dispositivi per piccoli siti e introduce il routing sicuro e dinamico sulle reti private virtuali.
La pietra angolare delle reti Ip nell’impresa è il router. Tuttavia, con il moltiplicarsi di servizi proposti (QoS, filtraggio, Vpn, crittografia e così via), spesso il dispositivo si ritrova sovraccarico, talvota a danno della propria funzione di base, ovvero la distribuzione dei pacchetti. Cisco si è fatta campionessa di questa strategia e così molti concorrenti hanno deciso di seguire altre strade. È il caso di Nortel, che sta ormai puntando sullo switch per Vpn Contivity il perno della propria offerta enterprise.
L’azienda intende far leva sulla forte domanda di servizi come reti private virtuali, crittografia e autenticazione, che sono alla base di Contivity e su cui si può innestare il routing. Una logica inversa a quella prima descritta, con i servizi in cima. Per rafforzare le intenzioni, il costruttore canadese ha approntato una novità, il routing dinamico sicuro (Secure routing technology), che viene incluso nella versione 4.5 del sistema operativo di Contivity. Nortel ne vorrebbe addirittura fare uno standard e lo sottoporrà all’Ietf, organismo di standardizzazione per Internet. In effetti, il tunnel IpSec, base delle Vpn, è una tecnologia punto a punto. Il routing è dunque statico, situazione penalizzante nelle grandi reti con siti multipli. Srt, invece, restituisce al routing la propria natura dinamica, che caratterizza la flessibilità delle reti Ip, permettendo lo scambio di informazioni di routing (Ospf, Rip 1 e 2) nei pacchetti IpSec.
Sul piano dell’hardware, Nortel dispone già di una gamma Contivity per siti medi, ma ora è pronta anche una famiglia di cinque dispositivi per piccole reti, dal costo inferiore ai 1.000 dollari. L’anno prossimo sarà arricchita la parte di fascia alta, con prodotti che si propongono di raggiungere ampiezza di banda dell’ordine di 1 Gbit/s.
