Storage: un business in piena fioritura

Thin provisioning e funzionalità di deduplica guidano l’evolvere di un’offerta sempre più attenta a tematiche green

Tra vendite hardware, software e di servizi, il settore dello storage continua a dimostrarsi trainante all’interno di un mercato It caratterizzato da un andamento generale non proprio brillante. Sulle ragioni che stanno alla base di questi continui investimenti aziendali, Hitachi Data Systems, Hp, Ibm e Sun Microsystems sono abbastanza concordi, visto che tutti indicano la necessità di consolidare le infrastrutture con la virtualizzazione. Questa tecnologia permette, infatti, di integrare risorse eterogenee in un unico ambiente e di ottimizzarne l’utilizzo (in particolare nella realizzazione delle soluzioni di Business continuity e Disaster recovery), riducendo il Tco e ottenendo alla fine, come bonus sempre più apprezzato, un ambiente più green. Questa è la posizione, in particolare, di Vincenzo Matteo, storage practice manager di Sun Microsystems Italia, soprattutto in considerazione del successo riscontrato dall’offerta di storage di fascia alta, dalla Virtual Tape Library con deduplicazione e dalle librerie robotiche a nastri a essa integrate.
Ma secondo Roberto Salucci, solutions consultant di Hitachi Data Systems, c’è dell’altro oltre alla virtualizzazione: «Non bisogna dimenticare la tecnologia abilitante per realizzare gli ambienti virtualizzati ossia il thin provisioning, una funzionalità che permette di separare completamente l’allocazione della memoria dal suo utilizzo fisico, liberando gli It manager da vincoli legati allo spazio disponibile sulle singole risorse».

Proprio per la necessità di coniugare virtualizzazione e thin provisioning, Salucci cita le Services oriented storage solutions (Soss) come uno dei fattori di successo di Hitachi Data Systems, insieme alle soluzioni di file system (Hnas, Hcao, Vtl) e di virtualizzazione (Usp V e Usp Vm) oltre ai pacchetti software HiCommand e Storage area management presentati come strumenti per semplificare e ridurre il costo di gestione di ambienti di storage complessi.
Anche Vittorio Sanvito, Product marketing manager StorageWorks Division di Hp Italia mette la virtualizzazione al terzo posto, superata dalla riduzione del Tco e dal consolidamento/semplificazione delle infrastrutture multivendor. In particolare, secondo Sanvito, «le aziende chiedono sempre più dispositivi affidabili e performanti, in grado di ridurre i tempi di ricerca e di backup. Inoltre, sono molto attente a introdurre nell’ambiente It tecnologie efficienti dal punto di vista energetico, capaci di ridurre i costi di alimentazione e raffreddamento e il loro impatto ambientale in termini di emissioni di CO2».

Infine, Sergio Resch, System Storage Platform advocate di Ibm Italia, ritiene che l’esigenza più sentita da parte delle aziende sia la semplificazione strutturale e concorda nell’indicare nella virtualizzazione uno degli strumenti principali per realizzarla. Subito dopo, in ordine di importanza, vengono il miglioramento della continuità operativa e una più efficiente gestione delle informazioni durante il loro ciclo di vita. A queste esigenze Ibm risponde con la sua offerta storage della famiglia Ds, che indirizza ogni tipo di azienda, dalle piccole imprese fino al segmento enterprise, con i nastri della famiglia Ts che hanno fatto registrare la crescita maggiore di tutte le soluzioni Ibm con un +18%, e con la N series, in grado di far confluire in un unico sistema storage di tipo Nas, San, iScsi e lo storage normalmente usato per la compliance. Senza dimenticare l’offerta software di Ibm in grado di virtualizzare e meglio gestire infrastrutture storage anche eterogenee.

Le tecnologie maggiormente trainanti
«Le soluzioni storage sotto i riflettori – afferma Salucci – sono soprattutto quelle che consentono di ottimizzare le risorse esistenti, controllando al tempo stesso i costi di gestione». Ed è proprio in quest’ottica che Sun mette il thin provisioning al primo posto tra le tecnologie più d’attualità.
«È fondamentale – sottolinea Matteo – perché permette di assegnare virtualmente, già da oggi, tutto lo spazio necessario alle applicazioni per memorizzare i dati dei prossimi 5-10 anni, acquistando solo la quantità necessaria per i primi 6 mesi e garantendosi nel tempo il miglior prezzo di acquisto, senza spese legate a future riconfigurazioni. Ma non bisogna dimenticare un’altra esigenza fondamentale, quella di poter rileggere i dati archiviati a distanza di decenni. La soluzione a questo problema verrà dalle community open source, che Sun supporta con grande determinazione. E i risultati si vedono: lo standard open Zfs è già oggi uno standard de facto».

Resch di Ibm vede la ricerca storage focalizzata al raggiungimento di migliorie diffuse in un panorama più ampio. «Vista la crescita del volume d’informazioni da gestire, l’obiettivo della ricerca deve individuare soluzioni per gestire di più con meno risorse, senza penalizzare le prestazioni. Oltre alla virtualizzazione, si deve, quindi, puntare alla deduplica dei dati, alla possibilità di realizzare copie “space efficient” e incrementali, ad avere volumi dinamici e thin provisioning e tuning automatico».

Passando dai trend alla pratica dei più recenti annunci, Hds ha puntato sulle soluzioni Nas (Network attached storage) per le medie imprese, come quella battezzata Essential Nas Platform o, per le imprese ancora più piccole, sul sistema Simple Modular Storage 100, oltre che sulle soluzioni di virtualizzazione con tre appliance Vtl (Virtual tape library). Sun ha concretizzato il suo approccio al thin provisioning con la soluzione Sun StorageTek ST9990V, mentre, sul fronte dei nastri, la soluzione di punta si chiama Any Slot Any Drive.
Gli ultimi annunci di Ibm hanno riguardato il mercato entry (serie Ds 3000 e nuove unità a nastro della famiglia Ts), dischi fino a 1 Tb di capacità, crittografia integrata nelle unità nastro e soluzioni a elevata automazione con visione sistemica, comprendente cioè sia i server che lo storage e la rete, per migliorare la continuità operativa delle infrastrutture critiche.
Quanto alla virtualizzazione, l’offerta storage ora copre, oltre i sistemi a disco in San e le librerie a nastro (sia per ambienti mainframe che distribuiti), anche i file system distribuiti con Virtual file manager.

Da parte sua, Hp negli ultimi tempi ha puntato molto sulla crittografia, per esempio con Hp Secure Advantage, un componente aggiuntivo che consente la crittografia automatica dei dati immagazzinati su unità a nastro e in librerie a nastro virtuale oltre a un kit per la crittografia per consentire a piccole e medie aziende di proteggere i dati archiviati sulle librerie Hp StorageWorks 1/8 G2 Tape Autoloader e Msl Tape con tecnologia Lto-4.
Hp ha, poi, introdotto Hp StorageWorks 2000 Modular Smart Array, un disk array entry-level con caratteristiche di classe enterprise, Hp StorageWorks AiO (All in One) e Hp StorageWorks D2D Backup System.

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