Storage: basta con i dati doppi

Le tecnologie di deduplica permettono di eliminare le informazioni ridondanti, sfruttando al massimo le capacità di archiviazione disponibili. Le ultime novità sul mercato

All’interno delle aziende, le problematiche storage costituiscono da tempo un’emergenza aperta. La creazione continua di dati e la necessità di una loro archiviazione per adempimenti normativi o esigenze di business obbliga tutti a potenziare le capacità infrastrutturali in una rincorsa senza fine. Eppure il puro acquisto di sistemi sempre più capienti risolve solo in parte il problema, gettando i presupposti per doverne affrontare presto uno nuovo: il limite fisico degli spazi e dei sistemi elettrici e di raffreddamento.


Finché non avverrà una vera e propria rivoluzione tecnologica, una delle strade percorribili per alleggerire il carico dei dati non transazionali può sicuramente essere la loro categorizzazione, in modo da poterli spostare ordinatamente su device ad alta densità solo dopo averli sottoposti a deduplica. I vantaggi di quest’ultima tecnologia sono ovvi: l’eliminazione di informazioni ridondanti non solo incrementa le prestazioni in fase di trasferimento, ma limita anche la capacità richiesta per la loro archiviazione. In base al metodo usato, la quantità di dati sottoposti a deduplica si può, infatti, ridurre da un decimo a un cinquantesimo. Il riflesso sul mercato di tutti questi benefici è evidente nel numero crescente di vendor decisi a supportare le opzioni di deduplica nella propria offerta storage, una tecnologia purtroppo ancora penalizzata da due criticità: il costo d’accesso e la scarsa interoperabilità tra le sue diverse declinazioni.


Da Quantum a NetApp, passando per Ibm


Dall’inizio dell’anno a oggi, la prima ad aver annunciato la disponibilità di prodotti dotati di funzionalità di deduplica è stata Quantum, che, mettendo a frutto l’acquisizione di Adic, ha reso disponbili da tempo i dispositivi Dxi3500 e Dxi5500 (si veda Linea Edp 5, pag 6) e la terza versione del software di gestione dati StorNext (si veda Linea Edp 15, pag 5). Le ultime novità su questo stesso fronte sono state annunciate, invece, da Ibm, che recentemente ha potenziato la gestione dei dati della linea System Storage N con la funzione di deduplica Advanced-Single Instance Storage (A-Sis), in grado di funzionare virtualmente, cioè senza causare riduzioni di prestazioni. Più in generale, il nuovo System Storage N5300, scalabile fino a 252 drive e 126 Tb di capacità, è stato progettato per ottimizzare gli ambienti It, unificando in un unico sistema le esigenze di archiviazione di file serving Nas con il supporto iScsi e San Fibre Channel tramite un’unica piattaforma hardware. Contestualmente, la società ha ampliato la gamma System Storage N series con due nuovi gateway: N5300 Gateway e N5600 Gateway, in grado di sfruttare la capacità storage disponibile in una rete San realizzata con sistemi eterogenei e utilizzare le capacità di thin provisioning del software Data Ontap.


Le novità riguardano anche un miglioramento delle prestazioni per tutto il portfolio System Storage, in tema di virtualizzazione, storage resource management ed enterprise disk. Il nuovo software Svc 4.2 fornisce funzionalità di replica dati migliorate e il supporto per nuovi ambienti operativi e sistemi storage a disco. La versione 3.3 della soluzione per lo Storage Resource Management, TotalStorage Productivity Center, riunisce, invece, in un’offerta integrata le funzionalità di device management, fabric management, storage resource management. Il System Storage DS8000, infine, supporta due ulteriori unità di espansione, gestendo fino a 512 Tb in un unico sistema.


Sempre nella direzione della deduplica dei dati, anzi sulla base della stessa tecnologia Advanced-Single Instance Storage implementata da Ibm, Network Appliance ha recentemente reso noto di aver esteso le funzionalità dei sistemi NearStore e Fas. Lo scopo è sempre lo stesso: far compiere un salto di qualità alle tradizionali tecniche di verifica dei dati doppi presenti nei sistemi informativi. A-Sis, infatti, lavora all’interno di una grande varietà di ambienti: il backup, l’archiviazione, i dati di supporto e quelli operativi, dalle anagrafiche ai complessi dati legati al calcolo tecnico scientifico.


Gli utenti NetApp hanno già usato la tecnologia di deduplica A-Sis negli ultimi anni, ma solo assieme a Symantec NetBackupT. Oggi, questa tecnologia è completamente integrata nei sistemi di storage NetApp e può essere applicata a una vasta gamma di tipologie di dati. Inoltre, con i Fas e NearStore la deduplica può essere abilitata con un unico comando: sarà così attivata in background, senza nessun overhead per le operazioni di lettura e scrittura e risulterà trasparente a tutte le applicazioni.

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