Il senatore dell’Ulivo ritira gli emendamenti a favore delle grandi imprese
La sollevazione a favore della privacy ha costretto il senatore dell’Ulivo Paolo Giaretta a ritirare i suoi emendamenti che estendevano l’esenzione degli obblighi di tutela dei dati a tutte le imprese. La petizione di Stefano Rodotà e Fiorello Cortiana i successivi pareri del garante Francesco Pizzetti, del segretario della Cgil Guglielmo Epifani e di quello della Cisl Raffele Bonanni hanno fermato l’azione congiunta di maggioranza e opposizione contro la legge che impone la tutela dei dati personali.
“Non è nelle mie intenzioni – ha spiegato il senatore dell’Ulivo – promuovere colpi di mano in Parlamento in materie delicate come quelle che riguardano la tutela dei diritti individuali. Ma sono convinto che va affrontato con urgenza il tema della giusta proporzione tra la finalità della tutela dei diritti e gli oneri burocratici che gravano sulle attività economiche. E’ una proporzione che il buon legislatore deve sempre tenere presenti”.
Secondo Giaretta, “nel recepimento delle Direttive europee in materia di privacy vi è stato un eccesso di zelo e sono stati introdotti numerosi adempimenti cui sono tenute le nostre imprese, mentre quelle di altri Paesi europei hanno oneri burocratici minori. Questo è il problema che va affrontato. Gli emendamenti avevano l’unica finalità di aprire questo dibattito e comunque, se approvati, non avrebbero avuto gli effetti catastrofici paventati”.
L’intervento di Giaretta non sembra però avere ottenuto grandi risultati. Nel mirino ora c’è la norma che esenta le imprese sotto i 15 dipendenti dalla normativa a favore della privacy che è stata approvata dalla Camera qualche mese nel silenzio generale.





