Steve Ballmer a tutto campo celebra il cloud di Microsoft

In apertura della Wpc 2011 il Ceo parla dell’evoluzione della strategia cloud dell’azienda e passa in rassegna tutta l’offerta. Ancora due terzi dei pc business usano Xp: è il momento di accelerare la migrazione.

Los Angeles – È passato un anno da quando Steve Ballmer lanciò il suo All-In nel cloud. Era il tema d’apertura della Worldwide Partner Conference dello scorso anno. Dodici mesi dopo, parlando di nuovo a una platea di 15.000 persone arrivate da tutto il mondo, il Ceo si confessa un po’ “scary”, spaventato.
Perché sono quattro anni che Microsoft ha annunciato il suo percorso di avvicinamento al cloud e ora è arrivato il momento di verificare sul campo cosa sta accadendo.

Il 58 per cento dei partner è già sulla cloud e “ci sono 41.000 partner che oggi si configurano come cloud partner”. Ma è il momento di accelerare la transizione.
“Il cloud è disruptive – sottolinea Ballmer – , lo è per tutti noi. E abbiamo bisogno di partner che ci seguano in questa transizione e che che spingano su tutte le nostre soluzioni, da Azure a Office 365. Il clud richiede che si ridisegnino e si ridimensionino i nostri modelli di business, ma è anche una delle transizioni che porta maggiori benefici”.
Ballmer sottolinea come la scorsa settimana abbia incontrato gli studenti di tutto il mondo che hanno preso parte alla nona edizione della Imagine Cup. Moltissimi i progetti di responsabilità sociale, moltissimi quelli sviluppati su piattaforme cloud.
“I nostri partner di domani”, li chiama il Ceo, stanno già investendo pesantemente sul cloud.

Nel suo discorso inaugurale, Steve Ballmer passa in rassegna tutta la proposition di Microsoft, da Bing a Kinect, passando per Azure, per l’area server e arrivando fino a Windows Phone, sottolineando l’importanza dello sforzo di integrazione tra tutti i prodotti dell’offerta e di uno sviluppo in parallelo di soluzioni on premise e soluzioni pronte per il cloud.
Molte le novità che interessano Bing e Xbox, di cui parleremo in un secondo articolo dedicato agli annunci di questo Wpc, forte, come sempre, l’attenzione al mondo business.
Ama l’All-in Steve Ballmer e per questo, celebrando il decimo anno dall’ingresso di Microsoft nelle business application, sottolinea come “per Dynamics parliamo di un tasso di crescita annuo del 20 per cento” e di una crescita di peso specifico delle attività in questo segmento, con importanti switch off di clienti passati dalla concorrenza alle sue soluzioni, che ha giustificato lo scorso anno la nascita di una divisione stand alone per questo specifico business.

E poi ci sono i due pilastri di Microsoft, Office e Windows.
Di Office 365, lanciato ufficialmente due settimane fa, Ballmer sottolinea come “ogni 25 secondi una azienda inizia la fase di trial. E non è un passaggio che interessa solo le piccole aziende: molte large organisation si sono spostate o si stanno spostando verso 365”.
Quanto a Windows, dopo averlo definito il “backbone” di Microsoft, Ballmer lascia la parola a Tami Reller, Corporate vice president e Cfo di Windows e Windows Live, alla quale tocca fare il punto sia su Windows 7 sia sul prossimo Windows 8.

Reller sottolinea come dopo venti mesi il percorso di migrazione a Windows 7 sia pienamente soddisfacente. Sono 400 milioni le licenze di Windows 7 vendute, sono 1,3 miliardi gli utenti di Windows in tutto il mondo ed è da piattaforme Windows Seven che proviene il 27 per cento del traffico Internet a livello mondiale.
Nondimeno, ed è questo un punto su cui Reller pone forte l’accento, “due terzi dei business pc girano ancora su Windows Xp. A questo punto è fondamentale portarli verso Seven”.
Ai partner Reller elenca i motivi che rendono opportuna questa migrazione: in primis il valore che Seven porta con sé nella riduzione dei costi e nel miglioramento della produttività; l’obsolescenza di Xp, poi “mancano 1000 giorni al fine vita di Xp e non migrare diventa rischioso per tutta l’infrastruttura dell’azienda”; Seven, diversamente da Xp, è pensato anche per la cloud e qui Reller annuncia il rilascio in beta pubblica della seconda release di Intune; infine, il quarto motivo per passare oggi a Seven è rappresentato da Windows 8.
Convinta che “il cammino verso il futuro comincia dal presente” Reller parla di quel che sarà. Di un sistema operativo pensato per piattaforme diverse, i cui dettagli verrano resi noti nel corso del Build Event che si svolgerà dal 13 al 16 settembre prossimi, e che lascerà ampio spazio al concetto di Apps.
“Sarà un sistema operativo sviluppato per hardware touch centrici, che non solo non aumenterà le richieste di sistema rispetto a quello attuale, che semmai le ridurrà e in ogni caso che saprà adattarsi al sistema sul quale viene installato, adeguandosi”.

Alcune considerazioni, e non poteva essere altrimenti, Ballmer le ha dedicate al recente accordo per l’acquisizione di Skype.
“Consistent”, coerente, definisce l’operazione e sottolinea l’asse ideale tra Lync e Skype, che riunite sotto lo stesso ombrello rappresenteranno la chiave per avere il pieno controllo delle comunicazioni aziendali.

Infine, i telefoni.
“Eravamo piccoli, siamo piccoli” ironizza Ballmer. poi, però, parla dell’accordo con Nokia, delle applicazioni sviluppate per Windows Phone 7 e delle nuove funzionalità rilasciate con gli aggiornamenti.
Accenna alla fiducia di Idc e Gartner sullo sviluppo della piattaforma. E potrebbe essere un buon punto di partnenza per tornare a parlarne il prossimo anno.

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