Sql ispira i linguaggi di manipolazione dei Web content

Il W3c e la società Nql stanno lavorando, ognuna per conto proprio, sui linguaggi d’interrogazione e di manipolazione dei contenuti su Internet. Xml non è un linguaggio di richiesta, come afferma un membro del gruppo di lavoro sul linguag …

Il W3c e la società Nql stanno lavorando, ognuna per conto proprio,
sui linguaggi d’interrogazione e di manipolazione dei contenuti su
Internet. Xml non è un linguaggio di richiesta, come afferma un
membro del gruppo di lavoro sul linguaggio XQuery (Xml Query). Il W3c
(World Wide Web Consortium) lavora, quindi, sulle specifiche di
quest’ultimo, in modo da fare delle request su tutti i tipi di dati,
che siano direttamente memorizzati in Xml o incapsulati in un
middleware. Per il gruppo di lavoro, XQuery dovrebbe stare ai
documenti Xml come Sql (Structured Query Language) sta alla base dei
dati. Ma i membri del consorzio devono far fronte a una giovane
startup statunitense, loro concorrente nel medesimo progetto, Nql.
Anche questa fa di Sql il proprio modello di riferimento, prendendo
tutto del linguaggio fuorché la sintassi. Il suo linguaggio di
script, infatti, è destinato alla creazione di agenti. Il linguaggio
di Nql è capace di riconoscere dei contenuti definiti dai Webmaster
(immagine, suono, scrittura) o dai gestionali dei content. Inoltre,
dei robot permettono di adattare il contenuto ai differenti terminali
di consultazione, come pc, Pda e via dicendo. Nql può interagire con
numerosi protocolli Web (Http, Ftp, Mapi, Pop3), senza contare quelli
utilizzati nelle aziende per accedere ai database Odbc, Jdbc o
elenchi Ldap. Nql si inserisce inoltre, sul terreno dei servizi Web
ed è compatibile con Soap (Simple Object Access Protocol) di
Microsoft.

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