Spunti a regola d’arte

Tratti dal paper "I musei on line: il benchmarking" di Paola Zanetto, diamo una panoramica su quello che è stato implementato all’estero.

I siti più sviluppati (sia per quanto riguarda la dimensione informativa,
ma soprattutto per quanto riguarda quella partecipativa) restano sempre
i musei della scienza e della tecnica. Questo perché già
all’interno della stessa istituzione reale sono organizzati come dei musei-officina
in cui, attraverso la condivisione delle esperienze, vengono prodotti
sempre nuovi contenuti da mettere a disposizione del pubblico che li visita.
Il fatto di essere stati, quindi, gli "sperimentatori" delle
novità tecnologiche dei Web site museali è stata, più
che altro, per loro, la strada più naturale da percorrere, data
la loro intrinseca predisposizione allo sviluppo e
all’evoluzione.
Un’altra tendenza, da non sottovalutare, è la ricca sperimentazione
che sta avvenendo nei musei di piccole dimensioni e poco conosciuti a
livello nazionale. Questi, nei loro siti Internet, non si limitano a trasferire
elettronicamente la loro pagina d’informazioni, ma creano dei database
approfonditi, in cui vengono catalogate molte delle opere (o dei reperti)
che sono in essi custoditi. Ciò che manca in questi siti, e che
non permette loro di essere dei siti evoluti, ma semplicemente dei database,
è lo scarso sviluppo di un’interattività tra visitatore
virtuale e museo e la presenza sia di una staticità grafica, che
di una mappa ipertestuale molto semplice (di tipo lineare e gerarchico).

L’Hermitage di S. Pietroburgo
È uno dei più grandi musei al mondo e il suo sito, www.hermitagemuseum.org
ne è sicuramente all’altezza.
L’introduzione organica delle nuove tecnologie amplia le potenzialità
di fruizione personalizzata ed efficace di un patrimonio di opere assai
esteso (oggi circa tre milioni di pezzi). Il programma per la loro introduzione
ha portato alla realizzazione di cinque progetti in cui l’Ict viene utilizzata
per offrire servizi e informazioni agli utenti. I cinque progetti sono:
1) I punti di informazione dislocati in diverse aree
del museo;
2) l’Educational & technology center, una struttura
posizionata all’interno del museo composta da sette postazioni ciascuna
delle quali è dotata di un personal computer;
3) il laboratorio per l’acquisizione digitale delle opere;
4) la Digital Library, l’archivio all’interno del quale
sono racchiuse le opere digitalizzate del museo e le relative spiegazioni;
5) Web site, all’interno del quale è presente
una ricca sezione informativa inerente al museo sulle collezioni, sui
programmi e sulle esposizioni temporanee. A una dimensione informativa
esaustiva non corrisponde, però, una sezione interattiva adeguata,
che si riduce nell’uso dell’e-mail e del guest book.

Il Museo del Louvre
Il Web site del Museo del Louvre, www.louvre.fr
è un sito complesso sia per la ricchezza di informazioni e immagini,
sia per la sua non semplicissima navigabilità (non sempre si riesce
a capire il punto preciso in cui ci si trova, anche se la perdita dell’orientamento
è un prezzo che si paga molto frequentemente nei siti caratterizzati
da una gran quantità d’informazioni). Esistono tour virtuali (visibili
con Quick Time 4) nelle varie stanze per vedere le opere, oltre a un vasto
archivio di opere commentate e l’aggiornamento sulle mostre in corso è
continuo. Molto interessante la parte Magazine che, oltre a dare notizie
interessanti sul mondo dell’arte e più specificatamente novità
relative alla vita del museo, ospita degli approfondimenti su alcune opere
chiave del museo. Inoltre vi è la possibilità da parte degli
utenti di acquistare i biglietti on line (oltre che di prenotarli) e di
fare shopping nella boutique elettronica. Il Louvre.edu è un nuovo
sito dedicato soprattutto alle scuole e concepito dalle équipe
pedagogiche dello stesso Musée du Louvre con l’appoggio del ministero
dell’Educazione e con il supporto tecnico di Oda Edition, una società
di France Telecom. Questo sito rende possibile a tutte le scolaresche
del mondo di visitare il museo reale, con le sue 350 sale, senza dover
affrontare i costi di un viaggio. Sul sito sono visibili oltre 3mila opere,
rappresentate da 10mila immagini, tutte corredate da testi esplicativi.
Questo è senz’altro un sito esaustivo. Il problema è la
parte relativa all’interazione pubblico-museo, quasi del tutto assente:
vi è semplicemente la possibilità di depositare critiche,
commenti e richieste d’informazioni nelle mailbox.

Il Museo degli Uffizi
All’interno del sito, la cui grafica per nulla accattivante non è
certamente all’altezza dell’importanza e del prestigio internazionale
di cui gode l’istituzione reale, è possibile osservare una selezione
delle sue opere più famose, corredate da un breve testo di commento,
che, in alcuni casi, si limita, purtroppo, a poche righe. Si possono trovare,
inoltre, informazioni relative alla Galleria, alla Biblioteca, alle mostre
temporanee in corso, nonché alle acquisizioni, ai restauri più
recenti e alle altre strutture del museo, con orari di apertura, prezzi
dei biglietti, e altre notizie utili ai visitatori. Esiste anche una ricca
descrizione relativa alla storia dell’edificio che ospita il museo. Dal
punto di vista dei contenuti non siamo davanti a un sito esaustivo, come
nei casi precedenti, ma a un sito per approfondimenti parziali. Si partecipa
solo via e-mail.

Al Guggenheim, invece…
Il sito Guggenheim, all’indirizzo www.guggenheim.org,
si distingue per il modo in cui è riuscito a gestire il rapporto
con gli utenti. Sono presenti due comunità, di cui una è
il Guggenheim Public, un gruppo di persone che si incontra ogni 15 giorni
nella sede del museo veneziano per parlare di vari argomenti, prevalentemente
artistici e letterari. Creare un luogo in cui questo gruppo possa interfacciarsi
anche con l’esterno è un idea che di certo potrà incuriosire
i "visitatori virtuali".

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