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Spotify si scorda la codifica e tutti i brani possono essere scaricati come MP3

Spotify, il servizio per l’ascolto
di brani in streaming, di recente sbarcato anche in Italia, si è visto cadere
addosso una tegola piuttosto pesante.

Uno sviluppatore indipendente ha infatti pubblicato sullo store
di Google Chrome – Downloadify – un’estensione in grado di permettere
il download, in formato MP3, di tutte le canzoni pubblicate su Spotify
.

Una volta installata l’estensione, tutti gli utenti – anche
coloro che hanno attivato un account Spotify gratuito – diventavano
automaticamente in grado, con Downloadify, di prelevare sul proprio sistema
qualunque brano musicale, senza versare un solo centesimo. Un sistema,
ovviamente, non autorizzato da Spotify perché la società accorda agli utenti la
possibilità di scaricare le varie opere musicali solo attivando un abbonamento Premium,
al costo di 9,99 euro mensili.

Spotify ha sviluppato un ottimo riproduttore web
utilizzando le specifiche HTML5
“, osserva l’autore di Downloadify,
ma i programmatori si sono dimenticati di attivare qualsiasi forma di
cifratura dei dati (…) a fronte dei magnifici contenuti che offrono, sono
certo che risolveranno presto
“.

Lo sviluppatore di Downloadify, insomma, da un lato dichiara di
apprezzare Spotify – soprattutto per il suo vastissimo catalogo musicale di
altà qualità, composto da circa 20 milioni di brani -, dall’altro manifesta la
sua meraviglia per la mancanza di qualsiasi meccanismo di cifratura del flusso
audio trasmesso in streaming.

L’estensione – il cui funzionamento, analizzandone il codice
sorgente, è tra l’altro semplicissimo – è stata da poco eliminata da Google che
ha preferito non rilasciare dichiarazioni sul caso specifico: “eliminiamo
tutte quelle applicazioni che non rispettano i termini d’utilizzo del nostro
servizio
“, è il commento ufficiale. Non è quindi dato sapere se, com’è
comunque facile ipotizzare, sia arrivata da Spotify un’esplicita richiesta di
rimozione.

Il codice sorgente di Downloadify resta comunque pubblicato
sulla piattaforma collaborativa GitHub e l’estensione resta utilizzabile
cliccando sul pulsante Carica estensione non pacchettizzata della
sezione Estensioni di Google Chrome.

Non è dato sapere se e quando Spotify integrerà un meccanismo
crittografico a protezione dei brani musicali riprodotti in streaming: certo è
che il “caso Downloadify” potrebbe avere qualche conseguenza sulla
rinegoziazione degli accordi con le varie etichette discografiche.

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