Sportivi si nasce

Ovvero, la difficile arte di liberarsi dei falsi problemi.

9 settembre 2004 Bob Evans, scienziato, essenzialmente il creatore del mainframe così come lo conosciamo noi, non c’è più. Aveva 77 anni. E’ morto umilmente a San Francisco, vicino a quella Silicon Valley che sulla sua invenzione, far girare più applicazioni sulla stessa macchina, ci sta campando ancora.
Lui ci ha dedicato quasi una vita, buona parte degli anni che in Ibm ci ha passato, in totale 33.
Gli stessi anni che Alphonso Ford ha potuto dedicare alla vita, prima di lasciarla. Il campione di basket, prima dei Seattle Sonics e dei Philadelphia 76ers, della Mens Sana Siena, poi della Scavolini Pesaro, alla fine del campionato aveva firmato il rinnovo per la stagione che sta per iniziare.
Ma dieci giorni prima di abbandonare questo porco mondo ha scritto una lettera nelle Marche che solo per il coraggio avuto a scriverla meriterebbe il Nobel, e ha detto: “amici, e’ meglio che lasciamo perdere”.
Due esempi di un mondo che non c’è più. Due esempi di persone che lo hanno lasciato, questo mondo, senza lamentarsi. Lo hanno lasciato da sportivi, andando nella direzione esattamente opposta a quello che sembra essere diventato lo sport olimpico attualmente prediletto del mondo: la corsa al lamento.
Nel campo tecnologico ci si lamenta di tutto. Persino dell’e-mail. Ora c’è quel concetto di spam che sembra essere diventato il male del secolo, e sia detto con tutto il rispetto per chi del male del secolo e di altri ne soffre per davvero.
Prendi gli inglesi.
Sta circolando un rapporto realizzato in Albione che dice che l’82% dei loro manager ritiene l’e-mail “mooolto importante” (veeery important) per il lavoro.
Benissimo. Vero.
Ma, subito, il rapporto dice, mettendo in guardia con quel tono professorale che solo un rapporto inglese può: “eh, ma se non si ferma lo spam, poi finisce la gente si butta su mezzi alternativi, ben peggiori, tipo l’instant messaging”.
Scusate, ma il problema dov’è?
Notare che a lamentarsi sono coloro che hanno a disposizione tutta la banda da farci il canale della manica, non lo studente che ha il pc di casa attaccato a un modemino…
A parte che esistono le tecnologie antispam (magari server), è così difficile riconoscere una mail che non interessa da una che interessa, solo leggendo l’oggetto, cioè senza aprirla?
La mail spazzatura è la cosa più veloce del mondo da eliminare.
Click e via.
Alzi la mano chi non ha trovato una gradita sorpresa o uno spunto da una mail che non proveniva dalla solita ristretta cerchia di conoscenti, amici, sodali, colleghi, partner.
Magari avessi ricevuto una mail da Bob e Alphonso, che non conoscevo.
L’avrei portata sempre dentro.

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