Spesa informatica. Che sia l’anno della ripresa?

Secondo uno studio condotto a livello europeo da Forrester Research, gli investimenti It, dopo una lunga fase di stagnazione, dovrebbero nel 2004 conoscere un rilancio, seppur contenuto. L’orientamento generale è verso il consolidamento di quanto fin qui installato e sviluppato.

I budget informatici si confermano anche per il 2004 in convalescenza. È questo il primo e più importante dato che emerge da un’indagine condotta a livello europeo da Forrester Research, su un panel di poco meno di 500 responsabili dei sistemi informativi di aziende con un organico superiore ai 500 dipendenti. Ormai bloccata da diversi mesi, la spesa informatica nel Continente dovrebbe conoscere, nell’anno in corso, una ripresa ancora piuttosto prudente, stimata nell’ordine dell’1,9% sulla base delle indicazioni di budget fornite dai Cio interpellati. L’Italia non si discosta molto da questa media e mostra, quindi, un trend in linea con quanto attuato nel 2003.


Se di ripresina si può parlare, a beneficiarne saranno soprattutto determinate tipologie di beni e servizi informatici. I più importanti decisori di spesa, infatti, prevedono di investire soprattutto nel campo delle applicazioni e dei prodotti di storage (in Italia l’incidenza è di circa uno su due), mentre un pochino più sotto troviamo altre voci, come gli strumenti di rete, il software infrastrutturale e i servizi It. Considerando il complesso dell’Europa, si nota come il peso della consulenza sia destinato prevalentemente a calare, mentre solo per il 23% del totale è stimato un aumento.


Nell’anno in corso, la crescita della spesa informatica continentale si presenterà più marcata nel campo dell’industria manifatturiera e nel settore dei trasporti. Sul fronte avverso, i segmenti dei servizi al consumatore e quelli di tipo finanziario mostreranno un dinamismo assai meno accentuato. Inoltre, interrogati sul livello di adozione di differenti tipologie di pacchetti applicativi, i responsabili dei sistemi informativi hanno mostrato una particolare maturità nell’utilizzo dell’Erp, installato in buona parte del campione considerato e in via di miglioramento o di implementazione in un terzo dei casi.


Un buon numero di decisori di spesa, poi, sta almeno valutando software per il content management e di automazione della forza vendita, con riscontri positivi anche per la sola Italia. A livello europeo, si segnala anche come lo sviluppo di portali per uso interno all’azienda sia presente in fase di valutazione o pilota per il 34% del totale.


Occupazione ancora in calo


Volendosi concentrare sulle tecnologie infrastrutturali, gli aggiornamenti e le implementazioni si focalizzano soprattutto sulle reti private virtuali (36%), mentre i servizi Web, la Lan wireless e la voce su Ip sono piuttosto in fase di valutazione. Circa un terzo delle imprese sta poi testando Linux, ma un quarto già lo utilizza o si accinge a farlo. Va notato come all’incirca la metà delle società europee preveda di acquistare o aggiornare soluzioni di disaster recovery, application server, portali o business intelligence.


Splittando i dati per dimensione aziendale, spicca, in Italia come in Europa, che saranno soprattutto le imprese medio-grandi a puntare sui nuovi progetti (un terzo nella fascia dai mille ai cinquemila dipendenti contro il 22% in quella superiore, dove rientrano le realtà più complesse).


Purtroppo, alla pur prudente ripresa degli investimenti informatici in Europa, non sembra corrispondere una tendenza di pari orientamento per quanto riguarda l’occupazione. Un terzo delle imprese interpellate, infatti, prevede di ridurre il proprio organico dedicato in modo permanente nel corso dei prossimi mesi, mentre il 21% fra queste conta di aumentare la quota di contratti a tempo determinato. Il fenomeno si acuisce se si considerano solo le imprese con oltre 5mila dipendenti, poiché nei due terzi dei casi è previsto un taglio nell’attuale struttura It. Queste stesse realtà hanno in programma di consacrare, in media, un quarto del loro budget informatico all’outsourcing (era il 18% nel 2003), contro il quinto del totale registrato nella fascia da mille a cinquemila dipendenti e al 7% per le aziende più piccole.


Fra le funzioni da migliorare o i problemi da trattare in maniera prioritaria, i responsabili It europei hanno privilegiato le prestazioni dei progetti informatici (36%) e la comunicazione fra differenti sistemi (27%). Per contro, il grado di utilizzo dell’ hardware o delle licenze software non sembra argomento di preoccupazione.


Infine, è stata designata la riduzione dei costi globali di funzionamento (45%) come la principale priorità degli It manager nel loro ruolo di supporto al business, davanti al miglioramento della qualità di prodotti e processi (34%) e alla crescita della produttività dei dipendenti (30%).

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome