Spazio al programmator “cortese”

Un rapporto dell’Itaa (Information technology association of America) descrive lo stato del lavoro It negli Usa. Vince la figura del tecnico che si inserisce subito nella società.

10 settembre 2004

Un rapporto appena rilasciato dalla Itaa, Information technology association of America, dipinge la situazione del lavoro tecnologico negli Stati Uniti, cioè di un mercato del lavoro che, benché soggetto a differenti dinamiche rispetto al nostro panorama di riferimento, ha comunque un valore tendenziale per tutto il settore.


Ne viene fuori un quadro con qualche area grigia e qualche colore deciso. Come quello, per esempio relativo a una nuova, ibrida, figura professionale emergente, quella del programmator gentile, ovvero il profilo di un professionista che da un lato ha indubbie capacità tecniche, dall’altro ha la capacità di inserirsi velocemente nell’organizzazione, carpirne i fondamentali socio-economici e capirne le dinamiche, aderendo alla struttura del personale con dinamismo ed efficacia.


Il rapporto, con pochi giri di parole, lo definisce, infatti, “charming”. E per determinarlo ha sentito 500 responsabili del personale di aziende statunitensi relativamente alle figure tecnologiche necessarie alla loro azienda.


Proprio le risposte di questi responsabili hanno permesso di addivenire alla conclusione che per raggiungere lo scopo della più immediata integrazione nella struttura del nuovo addetto It, seguono, 56 volte su cento la strada del training diretto e nel 55% dei casi (quindi, anche in sovrapposizione) quella dei programmi di certificazione.


Qualunque sia la strada, comunque, il messaggio è chiaro: il professionista It che entra in un’azienda statunitense non si chiude in laboratorio, ma gira per l’azienda e la conosce.


Su quale tipo di professionista questi sia, il rapporto dell’Itaa stabilisce che, di massima, lo si può catalogare come responsabile del supporto tecnico, esperto di sistemi di rete. E ciò lo si potrà fare anche in futuro, dato che l’Itaa dà queste figure in crescita del 5%.


Ai responsabili del supporto tecnico, in particolare, i manager chiedono, sostanzialmente, di essere pronti a risolvere i problem quotidiani, valutare costantemente i requisiti del parco tecnologico, installare e configurare nuovi sistemi, fare test, sviluppare documentazione e indirizzare con strumenti adeguati le azioni del servizio clienti.


Sempre dal rapporto dell’Itaa scaturisce che nel giro di tre anni la figura professionale più richiesta sarà quella del garante della sicurezza informativa.


Sotto il profilo prettamente numerico, il rapporto Itaa dice che dallo scorso anno la forza lavoro qualificabile come It negli Usa è cresciuta di poco, passando dai 10,3 milioni di addetti del 2003 ai 10,5 milioni del 2004.


L’aspetto più rilevante sta nel profilo delle aziende: il 79% della forza lavoro tecnologica presta la propria opera in aziende non It.


La maggior parte di loro sono genericamente definiti “programmatori”. Voce che, peraltro, ha fatto registrare una diminuzione di 30mila unità rispetto allo scorso anno.


Una buona notizia per i lavoratori viene dalla cosiddetta “retention”, ovvero sostanzialmente la durata del contratto di lavoro (anche se la temativa afferisce a un mercato strutturato ancora in maniera differente dal nostro), che sale a 30 mesi, cioè 4 in più rispetto all’ultimo dato, misurato dall’Itaa due anni fa.

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