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Sovranità dei dati: perché l’Europa del cloud punta su Gaia-X

Al centro della ripartenza europea, dopo un anno che sarebbe riduttivo definire complicato, secondo OVHcloud deve esserci una politica cloud e data centrica. Per questo, il cloud provider insieme ad Atos e alla rappresentanza diplomatica francese in Italia ha scelto di organizzare una tavola rotonda dedicata al tema della sovranità dei dati.

Ad aprire la discussione è stato l’ambasciatore di Francia in Italia, Christian Masset.
Secondo Masset, la digitalizzazione nelle società si appoggia sulla tecnologia del cloud, accessibile tramite internet da ogni luogo e in ogni momento.

Il ruolo del cloud sarà centrale nel rilancio dell’economia europea post-covid, continua l’ambasciatore, guidando innovazione e rivoluzione verde.

Ambasciatore Mallet
L’Ambasciatore francese Christian Masset

Inoltre, Masset ha voluto ricordare che a livello economico il cloud computing varrà almeno quanto il settore telecomunicazioni già entro il 2030. Il Next Generation EU rappresenta una opportunità unica per la creazione di un’infrastruttura cloud europea.
Un passo che, secondo l’ambasciatore, vedrà Francia e Italia camminare fianco a fianco nel percorso già indicato da Gaia-X.

Italia e Francia, conclude l’ambasciatore, sono pioniere di queste strategie a livello europeo, superando le barriere nazionali per fare fronte comune all’interno di uno spazio dati comune e federato.

Anche Stefano Firpo, capo di gabinetto al Ministero per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale nel suo intervento ha accennato al Next Generation EU.
Firpo, durante la tavola rotonda organizzata da OVHcloud, ha ricordato che la digitalizzazione della PA potrà contare su investimenti per 7 miliardi di euro.
Di questi, 2 miliardi saranno destinati alla trasformazione cloud del settore pubblico.  Questo nell’ottica di offrire servizi più semplici ed efficienti ai cittadini.

Stefano Firpo
Stefano Firpo, capo di gabinetto al Ministero per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale

Mettere in comune i dati delle filiere europee è fondamentale per competere sui mercati internazionali, in cui l’Europa si confronta con veri e propri giganti. Affrontarli senza un cloud europeo porrebbe ostacoli importanti.

Inoltre, Firpo ha svelato che il Polo strategico nazionale, il cloud italiano per la pubblica amministrazione con dei livelli di sicurezza rinforzati, è in arrivo.

Il capo di gabinetto ha annunciato che nel progetto verranno coinvolte migliaia di Pa, offrendo soluzioni di diverse capacità a seconda della sensibilità dei dati. Il Polo strategico nazionale avrà un cloud ibrido e dei cloud pubblici per le PA che non trattano dati particolarmente sensibili.
Secondo Firpo, anche le imprese si stanno muovendo in logica di collaborazione per costruire offerte solide e sicure che possono essere usate con fiducia.
Stefano Firpo ritiene che sia importante che l’infrastruttura sia di fiducia. Anche per questo l’iniziativa Gaia X è centrale così come la strategia francese. Una strategia a cui il capo di gabinetto ha ammesso, di essersi ispirato, considerandola degna di attenzione e indirizzata nel modo corretto.
In conclusione il capo di gabinetto ha anche espresso la speranza di lanciare il Polo strategico nazionale già alla fine di giugno.

Una differente angolatura l’ha offerta Luigi Gubitosi, Vice Presidente Confindustria con delega al Digitale. Durante la tavola rotonda di OVHcloud, Gubitosi ha ricordato che l’Italia è un paese composto di un enorme numero di piccole e medie imprese, per le quali poter contare su una infrastruttura cloud efficiente è fondamentale.
I dati prodotti in maniera sempre più massiccia, trasferiti con fibra ottica e 5G, sono alla base di intelligenze artificiali sofisticate ed efficienti.

Gaia-X è centrale anche per Gubitosi. Grazie al cloud federato europeo sarà possibile svincolare la gestione dei dati dalla forza dei cloud provider di altre aree geografiche. Luigi Gubitosi ritiene essenziale che i dati siano concretamente nella totale ed esclusiva gestione delle aziende, senza che gli hyperscaler rappresentino un potenziale ostacolo.

Luigi Gubitosi
Luigi Gubitosi, Vice Presidente Confindustria con delega al Digitale

Una rivoluzione strategica quella prospettata dal manager di Confindustria. Non a caso, forte della sua Gubitosi ha proposto un parallelo per Gaia-X con quanto avvenuto con l’introduzione della portabilità del numero telefonico nella telefonia mobile.
La number portability, secondo Gubitosi, ha di fatto consegnato il vero controllo del numero telefonico al legittimo proprietario: il cliente.
Un analogo percorso è quello che attende le organizzazioni europee grazie a Gaia-X.

Francesco Bonfiglio, Ceo di Gaia-X, ha concordato sull’importanza del ckoud in un mercato digiale che arriverà in pochi anni alla stratosferica cifra di 900 miliardi di euro annui.

Ora, insiste Bonfiglio, l’Europa sta “regalando” parti enormi di questo business a player non europei. Il Ceo di Gaia-X rimanca inoltre l’importanza anche politica e strategica di mantenere i dati europei all’interno del nostro continente, potento trattare con le altre regioni globali ad armi pari e non, come avviene ora, in una posizione di sudditanza digitale.

Francesco Bonfiglio
Francesco Bonfiglio, CEO di Gaia-X

Michel Paulin, CEO di OVHcloud, ha parlato dell’importanza del ruolo dell’Europa nel cloud. Questa tecnologia è il cuore dello stoccaggio dei dati, e vale oltre 500000 posti di lavoro.
Un grande numero di occupati, che oggi stiamo in larga misura “regalando” ad altre aree geografiche. Stati Uniti e Cina dominano di fatto il mercato del cloud; un errore strategico grave per l’Europa che grazie a Gaia-X vuole tornare a giocare un ruolo centrale. 

OVHcloud, come socio fondatore di Gaia-X, vuole contribuire con forza e determinazione alla nascente federazione. Un Europa Cloud-centric può e deve quindi riprendersi il centro della scena.

Michel Paulin
Michel Paulin, CEO di OVHcloud

Il GDPR ha cambiato le carte in tavola, rendendo più solida la tutela dei dati degli europei. Secondo Paulin l’Europa ha finalmente deciso di sfoderare gli artigli e provare a prendersi il ruolo di leader mondiale che ha sempre avuto in altri settori economici. L’Europa ha i talenti necessari per competere con Stati Uniti e paesi asiatici; la politica ha finalmente scelto di competere per evitare di diventare irrilevanti a livello globale.

 

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