Sony, primi dischi al laser blu

Tecnicamente, il supporto è molto simile al formato Blu-Ray Disc sviluppato da un consorzio di nove aziende capitanate dalla stessa Sony, ma non sarà direttamente compatibile. Il nuovo sistema dati Sony lavora a 9 megabyte al secondo.

9 aprile 2003 Entro l’anno, secondo Sony, dovrebbero essere disponibili i primi dischi ottici al laser blu per applicazioni di archiviazione dati. Tecnicamente il supporto è molto simile al formato Blu-Ray Disc sviluppato da un consorzio di nove aziende capitanate dalla stessa Sony, ma non sarà direttamente compatibile. La nuova tecnologia di storage è stata annunciata martedì e viene presentata in versione dimostrativa a New York, in occasione della conferenza Aiim sullo storage e il content management. Un portavoce ha precisato che il disco appena presentato serve per applicazioni professionali mentre il Blu-Ray Disc è destinato al mondo consumer; trattandosi di un formato non compatibile, Sony non ha consultato preliminarmente gli altri membri del consorzio Blu Ray. La differenza fondamentale tra le due tecnologie riguarda la velocità di trasferimento delle informazioni. Blu Ray, dimensionato in base alle esigenze della tv digitale ad alta definizione, può registrare i dati a una velocità di 36 megabit per secondo. Il nuovo sistema dati Sony lavora a 9 megabyte al secondo, il doppio rispetto al disco consumer.

Le prime versioni del supporto al laser blu avranno una singola faccia e un singolo strato, per una capacità totale di 23,3 gigabyte. Sono previste versioni riscrivibili e scrivi una volta. Come per i Cd e i Dvd il diametro dei dischi sarà di 12 centimetri. Il sistema al laser blu offre capacità superiori al Dvd perché utilizza lunghezze d’onda inferiori e produce quindi avvallamenti più piccoli sul supporto di registrazione. Sony prevede di arrivare alla versione da 50 Gigabyte di capacità entro il 2005 per passare successivamente ai 100 GB. La seconda generazione di dischi dovrebbe registrare anche un significativo aumento del transfer rate, prima a 18 poi a 36 megabyte per secondo. I primi dispositivi di lettura e registrazione utilizzeranno le interfacce Ultra-wide Scsi 160. Sono previsti costi intorno ai 3.000 dollari per i driver e di 45 dollari per cartuccia.

Contemporaneamente Plasmon ha annunciato la sua strategia basata sul formato Udo (ultra density optical), rivolta allo stesso mercato di riferimento dei dischi Sony e basata su una analoga tecnologia al laser blu. La prima generazione Udo supporterà formati da 30 GB e transfer rate da 8 megabyte per secondo. In futuro Plasmon conta di arrivare a capacità di 60 e 120 GB.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome