Sony, il nastro è lo storage

La società arricchisce l’offerta di soluzioni tape, basate sulla tecnologia proprietaria Ait, dedicate alle medie imprese.

Il nastro è morto, lunga vita al nastro.
In barba alle “cassandre” che avevano pronosticato una vita molto breve per le tecnologie di memorizzazione su cartuccia (soprattutto a seguito del progressivo downpricing dei dischi), il nastro prospera.
Lo testimonia il fervore sul fronte dell’offerta.
Non ultima arriva Sony, che il nastro lo ha inventato (o meglio la tecnologia Dat, Digital audio tape, che ha contribuito a sviluppare con Hp) e che ora arriva a proporlo anche alle medie imprese.
Nei giorni scorsi, infatti, è stata rilasciata una nuova cartuccia della famiglia Ait-5 (Advanced intelligent tape, formato che la stessa Sony ha creato e promosso, una decina d’anni fa, in alternativa al Dat), dalla capacità nativa di 400 Gb.
A corredo di questa nuova cartuccia, che indirizza le esigenze di backup ed e-mail archiving delle medie imprese, anche nuove librerie e autoloader.

Le soluzioni presentate vanno ad arricchire la famiglia di prodotti di fascia media, pensati per garantire il backup e il rapido ripristino dei dati, in conformità con le normative vigenti in materia di integrità delle informazioni.
«Sono, infatti, disponibili anche con l’opzione del nastro Worm, Write-once-read-many, che mantiene inalterati i dati una volta scritti – precisa Mark Lufkin, direttore della divisione periferiche It di Sony Ses, Semiconduttori e Soluzioni -. Potranno, così, essere utilmente impiegate all’interno degli uffici di medie dimensioni o per il backup delle sedi periferiche e gli ambienti dipartimentali, oltre che per l’archiviazione della posta elettronica». «L’Ait – gli fa eco Salvatore Finatti, sales manager Italia della divisione periferiche It di Sony – è una tecnologia molto affidabile, che strizza l’occhio anche alla natura, grazie al basso consumo energetico. Utilizza un movimento di scansione elicoidale del nastro per ridurre al minimo gli sforzi e, di conseguenza, l’usura delle cartucce, pur mantenendo un’alta velocità di rotazione sulle testine, a garanzia di elevate prestazioni in scrittura e lettura».

La nuova cartuccia Ait-5, in vendita da qualche settimana, ha una capacità di 400 Gb, un transfer rate nativo che arriva ai 24 Mb al secondo (in pratica consente il trasferimento di 86 Gb in un’ora) e un tempo medio di accesso ai dati che si colloca al di sotto dei 35 secondi.

L’autoloader Ait-5 è disponibile in due versioni, una interna (integrabile all’interno dei più diffusi server e pc server) e una esterna. Quella esterna è composta da 8 slot (per una capacità totale di 3,2 Tb) e sarà acquistabile nella versione desktop o in rack da 19 pollici.
È anche disponibile una versione esterna da 16 slot (per una capacità nativa di 6,4 Tb), in un fattore forma rack da 2 unità. Il pacchetto d’offerta comprende la dotazione software (Emc Retrospect), oltre a un kit di montaggio e alla garanzia triennale. «C’è anche la possibilità – sottolinea Finatti – di optare per l’Onsite Support triennale, con una piccola spesa aggiuntiva».
La versione interna, invece, sempre secondo il manager, è compatibile con i server di Hp, Ibm, Dell e Fujitsu-Siemens (in pratica, l’80% circa del mercato delle macchine di fascia media), ha garanzia triennale ed è fornita con un corredo software rappresentato da Symantec Backup Exec, anche se è gestibile dagli altri applicativi di backup di Ca, Symante, Emc e di molti altri vendor.

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