L’evoluzione d’offerta di Ibm per il settore segue l’ottica del giusto “mix”:dalla rivitalizzazione dei “System i” ai prodotti-servizi per tutte le attività It
Il rapporto tra Ibm e le Pmi, vecchio di più di due decenni, poggia
su un combinato di soluzioni infrastrutturali, applicazioni e supporto. «Entro
il 2008 solo il 28% degli investimenti sarà guidato dai prodotti
– ha spiegato Paolo Degl’Innocenti, vice president Small and Medium Business,
Ibm Italia -. Le aziende, soprattutto della fascia media, cercano il giusto
mix di infrastrutture, software e servizi, senza curarsi dei dettagli costititutivi
– Questo significa, per un fornitore, dover approntare un’offerta di insieme,
tesa a risolvere una o più problematiche».
A questo appello Big Blue risponde con il consueto approccio “totalizzante”,
rivitalizzando l’offerta esistente e creandone di nuova. La gamma di server
System i, per esempio, (tipico caso di infrastruttura integrata in soluzioni)
si sta via via arricchendo funzionalmente. Un esempio è la new entry
System i Ip Telephony, una soluzione che integra voce e dati utilizzando microtelefoni
e gateway di 3Com. Nuove sono anche le configurazioni ottimizzate per Sap destinate
a imprese sotto i 100 utenti. «La piattaforma System i presso le Pmi
è pervasiva – ha affermato il manager – . Sul nostro mercato
sta registrando un tasso di crescita in volumi del 15%. All’interno di
questo segmento, poi, la fascia Expresss, cioè quella di ingresso, cresce
del 18%. Ciò significa che non c’è un taglio minimo al di
sotto del quale la gamma non è conveniente».
Nel frattempo, i System x (i server su architettura Intel) in versione Express
Seller, specifica per realtà piccole, stanno crescendo a ritmi del 40%.
E lo storage si comporta ancora meglio. «Qui la politica aggressiva
di annunci ci ha facilitato – ha precisato il manager -, ma il raddoppio
di fatturato indica che le Pmi stanno iniziando a guardare a soluzioni di storage
esterno come elemento importante, sia nel mondo open sia nell’installato
As/400».
Ma è in quelle che Big Blue definisce business solution, ovvero le applicazioni
gestionali e i servizi che vi ruotano intorno, che sta il cuore dell’offerta
per le piccole e medie imprese. «La consulenza sulla media azienda
– ha osservato Degl’Innocenti – è aumentata del 30% e l’approccio
Component Business Model è stato una chiave di volta». Si
tratta di una pacchettizzazione che prevede costi e tempi limitati, consentedo
di otterere nell’arco di 2/4 settimane un feedbak sugli interventi da
effettuare.
È proseguita nel frattempo l’evoluzione delle applicazioni Acg
verso le architetture moderne: a tale scopo, in estate hanno debuttato la versione
Java della piattaforma e la release Vision 4, pensata per le Soa, considerate
dal produttore un “ponte” necessario per passare a Java in modo
indolore. Insieme alle Acg Express multipiattaforma, queste iniziative fanno
uscire le applicazioni per gli As/400 dall’ottica della nicchia proprietaria,
e portano a pensare che la programmazione in linguaggio Rpg avrà vita
breve.
Infine, ecco il mezzo Ibm che incarna forse meglio il concetto di offerta integrata
per le Pmi. Si tratta dei cosiddetti Service Product, un nuovo portafoglio di
prodotti hardware, software e servizi standardizzati e rapidamente implementabili
che si dipana in dieci linee, a copertura a tutto tondo delle attività
It. Alcuni sono già operativi (gli Integrated Commmunication Service,
i Site and Facility Service e quelli per le Soa), altri lo saranno in futuro.
I Service Product si affiancano ai servizi Ibm Express (già ben recepiti
in Europa e Italia, assicura Ibm), veicolati solo tramite business partner:
e-mail security e recovery, Web security e backup on line.