Software defined networking: come combattere i luoghi comuni

Paolo Lossa di Brocade smantella i miti che aleggiano attorno al fenomeno di rete più importante degli ultimi anni.

Miti e disinformazione sono una caratteristica distintiva di molti trend tecnologici di alto livello che rivoluzionano la situazione, come nel caso del software-defined networking.

Lo pensa Paolo Lossa, Regional Manager di Brocade Italia e Iberia, per il quale con il chiasso che si fa intorno all’Sdn è molto facile perdersi nei pareri contrari o nelle promozioni. E pertanto ha analizzato per noi alcuni miti e luoghi comuni diffusi su questa tecnologia.

1. L’Sdn è solo per i grandi datacenter cloud.

L’Sdn è adatto per tutti i livelli di datacenter, rendendo la configurazione, la gestione e il monitoraggio ancora più semplici, con una richiesta di forza lavoro It inferiore. Tutto ciò è di maggiore interesse per le aziende più piccole che non possiedono un’infrastruttura It simile alle organizzazioni di grandi dimensioni.

2. Le installazioni Sdn causeranno licenziamenti.
Gli ambienti Sdn richiederanno meno sforzi umani per essere manutenuti e aggiornati rispetto agli ambienti di networking tradizionali, ma questo non significa che i ruoli necessari alla rete verranno eliminati. Piuttosto, i talenti It verranno rindirizzati in altre aree, permettendo così un focus più ampio sull’innovazione e una maggiore flessibilità nel rispondere alle nuove sfide It.

3. È solo questione di riduzione Capex/Opex.
Anche se fosse, sarebbe così sbagliato? Si chiede Lossa. La tecnologia è stata promossa sulla base del risparmio: vero. Tuttavia, anche i benefici a lungo termine permettono alle aziende di implementare velocemente cambiamenti di rete, rispondere rapidamente alle esigenze aziendali più impellenti e avviare nuove tecnologie o iniziative di business senza la necessità di rivedere gli acquisti hardware… e se dovesse succedere, saranno ancora più semplici da eseguire. Quindi l’Sdn non solo è semplice per i costi di oggi, ma anche per le innovazioni di domani.

4. Ho già impostato i server virtualizzati: il lavoro è fatto.
Estendere i principi della virtualizzazione del server alla rete, sostituendo il tradizionale hardware dedicato con un’infrastruttura di rete virtualizzata più flessibile, significa ottenere ancora più benefici.
La rete è sempre più focalizzata sui server e l’Sdn le permette di estendersi sui server e fornire adeguata gestione e visibilità del traffico inter-server. E chi non desidera maggiore visibilità e controllo?

5. Implementare l’Sdn significa sostituire tutta la rete del datacenter nello stesso momento.

Essere in grado di sostituire l’intera infrastruttura di rete con un ambiente abilitato all’Sdn in un solo giorno potrebbe non essere un requisito valido per un’implementazione Sdn di successo. Ci sono molti modi per migrare da un’infrastruttura di networking tradizionale a una Sdn. Può essere semplice come scegliere i dispositivi Sdn per i vostri componenti di networking come parte del vostro piano di aggiornamento dell’hardware esistente, o installare l’Sdn quando vengono aggiunti nuovi apparecchi per nuovi progetti o durante la crescita dell’infrastruttura. L’Sdn coesiste facilmente con le tecnologie di networking esistenti e implementarlo in un processo graduale può alleviare l’ansia.

6. L’Sdn semplicemente non è pronto per il debutto.
A questo punto l’Sdn è molto più di una semplice campagna pubblicitaria o di una tecnologia in fase beta. È ben noto negli ambienti produttivi ed è proposto dai maggiori vendor di networking. Anche coloro che possiedono un’ampia base di hardware proprietario hanno già iniziato a introdurre apparecchi abilitati all’Sdn. Non si tratta di un tentativo preventivo di minimizzare l’importanza dell’SdnN nel futuro del networking, considerandola solo come un’ulteriore tecnologia di networking, ma un riconoscimento del fatto che l’Sdn stia ridefinendo il panorama del networking e sia un elemento necessario per ogni modello di business del futuro.

In sintesi
Le reti attuali si stanno rivelando inefficienti, difficili da scalare, impegnative a livello di costo e risorse e incapaci di supportare operazioni flessibili. In molti casi tutta l’intelligence di networking è distribuita su switch e router fisici che utilizzano protocolli standardizzati.
L’Sdn sta diventando quindi un tema sempre più centrale e Brocade è attento alla formazione su partner e clienti per illustrare tutti gli aspetti tecnologici e i benefici che l’infrastruttura potrebbe ottenere.

«L’Sdn – dice Lossa – consente di risolvere molti problemi delle reti legacy legati a sicurezza, robustezza e facilità di gestione e permette di cogliere nuove opportunità di business grazie alla possibilità di fornire servizi innovativi basati sulle infrastrutture di rete. Le prime aziende che hanno investito in questa tecnologia fanno parte di ambienti enterprise, ma anche service provider e reti di ricerca, grandi hosting di data center e provider cloud. Stiamo spingendo anche sui settori verticali per aumentare il raggio di azione e abbiamo un buon riscontro dalle PA locali e dagli istituiti universitari, intenzionati a innovare le infrastrutture It. Anche sul fronte della Sanità, la digitalizzazione sta incrementando la consapevolezza di dotarsi di tecnologie performanti che consentano di velocizzare e ottimizzare tempo e risorse».

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