Social networking, destino dei cluster di imprese

Alla Liuc l’apporto della tecnologia al fare impresa passa alla fase tre. Dopo Web e Rfid, si parla di reti sociali.

La tecnologia rientra in uno dei più grandi cluster europei dell’energia made in Italy, una rete di 98 imprese che con un indotto di quasi 9 miliardi di euro fornisce prodotti e servizi per la generazione e distribuzione di energia elettrica, già cimentatasi negli anni scorsi con piattaforma Web e sistemi Rfd nell’ambito del progetto Elios.

Energy Cluster punta ora sul social networking nel nuovo progetto Lombardy Energy 2012, presentato alla Liuc – Università Cattaneo, da Alberto Ribolla, presidente di Lombardy Energy Cluster, e da Aurelio Ravarini, direttore del Cetic, il centro di ricerca della Liuc cui è affidata la progettazione e lo sviluppo della piattaforma che dovrà supportare e stimolare la collaborazione finalizzata all’internazionalizzazione del cluster.

Obiettivo del progetto, la cui gestione operativa è affidata a Euroimpresa e che cuba 345mila euro (di cui oltre 240 mila a carico della Regione Lombardia), è l’internazionalizzazione delle 27 Pmi che vi hanno aderito.
Numero destinato ad aumentare dal momento che altre imprese potranno aggregarsi alla business community in seguito.

In concreto si tratta incrementare la conoscenza e la visibilità di queste imprese sui mercati esteri consentendone così una presenza più efficace attraverso lo scambio di competenze e l’attivazione di sinergie e alleanze con le altre imprese del cluster e gli altri cluster a livello europeo e mondiale.

In questo modo si potranno realizzare azioni comuni, facilitare e aumentare l’aggregazione e la collaborazione tra le aziende e presentarsi sul mercato estero come un soggetto unico.

Una esigenza rilevata come prioritaria presso le stesse aziende del cluster, e ribadita da Ribolla, il quale ha sottolineato che «le piccole, medie e grandi imprese del Cluster hanno bisogno oggi di fare massa critica, di condividere informazioni, di accedere a contatti qualificati per identificare potenziali partner internazionali e di creare catene di valore, per essere in grado di presidiare i mercati con il minor dispendio di energie e di risorse».

A sviluppare la business community e progettare la piattaforma di social networking è un centro universitario, il Centro di Ricerca per l’Economia e le Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (Cetic), che da più di quindici anni studia le Pmi e sviluppa progetti per facilitare l’innovazione basata sulle tecnologie informatiche.

«Un’occasione importante – ha detto il direttore del Cetic, Aurelio Ravarini – per trasferire al territorio la nostra expertise sulle piattaforme di social networking e sulle pratiche collaborative costruite lavorando con e per le imprese di questo stesso territorio».

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