Social network? Il “divide” è generazionale

La Rete è più vicina dei cartoni animati o dei videogiochi, ma anche più pericolosa. L’attenzione dev’essere un continuo processo di formazione per nativi digitali e per migranti. Pensiamoci una settimana.

Nelle reti sociali, solo un contatto su cinque è ben conosciuto e solo un minorenne su due dichiara di sapere come oscurare le foto pubblicate.
Sono questi alcuni dei dati del sondaggio lanciato da Sicurezza in Rete 7×24 in occasione della Seconda settimana nazionale della sicurezza in rete, quest’anno rivolta ai social network.

L’evento, rivolto ai singoli ma anche alle PMI, si dipana dal 16 al 23 maggio per iniziativa di Microsoft in collaborazione con Polizia di Stato e Dada e promossa dall’Unione nazionale consumatori, ABI Lab e Skuola.net.

L’indagine è un Cawi online che tra il 12 e il 15 maggio ha raccolto 2.400 risposte a 10 domande, con statistiche poi confermate dalle altre 600 risposte raccolte nei due giorni successivi. I dati salienti sono stati presentati da Mauro Lupi, super partes nella sua qualifica di vicepresidente di IAB forum.
Di eventi di questo genere ce ne sono tanti, ma in questo caso la notizia è che “l’anno scorso, per la prima edizione, la sala era quasi vuota, mentre quest’anno è gremita”, osserva Daniele Grassucci di Skuola.net. “Questo vuol dire anche che l’anno scorso i social network erano una nicchia mentre quest’anno non più”.

La cosa che manca è la formazione, intesa come conoscenza del rapporto tra causa ed effetto. “Abbiamo pubblicato un decalogo, utile soprattutto per i genitori”, conclude Grassucci.

Gli fa eco Domenico Vulpiani, direttore del servizio polizia postale e comunicazioni: “Gli ormoni di ritorno dei 40 e 50enni che ricercano le vecchie fidanzate ci creano più problemi dei ragazzi”, perché se i giovanissimi non sanno difendersi, neanche i nati analogici e oggi migranti digitali sanno farlo.

Spesso, però, i giovanissimi vengono abbandonati al PC da adulti che per differenza generazionale semplicemente non sanno come controllare il fenomeno, mentre serve la massima attenzione.
Sono onorato di collaborazioni come questa”, ha commentato Pietro Scott Jovane, AD Microsoft Italia, ricordando come già altre iniziative abbiano legato l’azienda che rappresenta alla Polizia, tra i quali spicca il Cets contro la pedopornografia online.

Proprio su questo argomento l’impegno della Polizia di Stato è molto ampio, con indagini continue sia online sia su cellulare. Un altro settore di elevata attenzione è il phishing o furto d’identità, come sottolineato dal Capo della Polizia Antonio Manganelli, un settore nel quale spesso si trovano i colpevoli ma non la refurtiva. Insomma, la sicurezza non ha sedi esclusive ma va tutelata insieme da polizia, istituzioni, aziende e forze sane della società.

Notevole è stata l’adesione alla promozione della settimana da parte di svariati social network: 2spaghi, habbo, MySpace, Netlog e Peoplesound si sono affiancate a Windows Live, Yahoo Answers, Virgilio con la sua Netiquette 2.0 e Youtube che raccoglie i video dell’iniziativa, ivi compreso quello della Iena Elena di Cioccio, testimonial di quest’anno.

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