Soa in opensource con Celtix

Tra i vari progetti a codice aperto anche il nuovo Enterprise service bus di Iona, che, in futuro, si chiamerà Cfx, proprio perché basato sul noto framework Apache Cxf

Le Soa attirano. Non solo attenzione, ma anche investimenti crescenti da parte delle medie e grandi aziende.


La revisione dell’intera infrastruttura applicativa nell’ottica dei componenti riutilizzabili solletica parecchi palati. Ma si tratta di palati “fini”. I clienti, infatti, richiedono offerte il più possibile ampie, con la garanzia della stabilità nel tempo delle tecnologie implementate. Ecco perché molti vendor hanno deciso di_“coalizzarsi”_in progetti che permettano di assicurare gli utenti in merito alla continuità di supporto, anche in futuro, delle soluzioni proposte. Oltre a questo, non va dimenticato che una discriminante fondamentale nel successo delle iniziative legate alle architetture di servizi è l’ampio sostegno da parte degli sviluppatori, ovvero il consenso intorno a particolari tecnologie.


Anche Iona, nome storico dell’integrazione, se ne è accorta e, oggi, presenta un nuovo tassello della sua offerta legata proprio alle Soa. «Celtix Enterprise è un progetto, non una soluzione – chiarisce il managing director Southern Europe, Massimo Cazzaniga -, che verrà da noi sostenuto alla stregua delle piattaforme proprietarie, come il framework di integrazione Orbix e il message bus Artix».


Con questo annuncio, la società irlandese conta di diventare un partner credibile, alla stregua delle aziende “tuttofare” più blasonate (si legga Ibm e Bea), nello sviluppo e deployment degli ambienti service oriented. «ll nostro approccio è presto spiegato – puntualizza il manager -. Tutte le parti della tecnologia, eccezion fatta che per le regole di business, che vengono centralizzate, sono distribuite, in modo da assicurare che i servizi Web sviluppati siano realmente di qualità a livello di endpoint».


Celtix è un progetto avviato un anno fa su piattaforme Web a oggetti. Oggi è stato convertito in ambiente opensource e in futuro si chiamerà Cfx, proprio perché si basa sul noto framework Apache Cxf.


«Per contare nell’universo delle architetture orientate ai servizi, infatti, bisogna riuscire a offrire un ampio set di strumenti e, per farlo, la via migliore è quella di operare di concerto con la comunità opensource – si dice convinto Sean Baker, Chief corporate scientist e socio fondatore di Iona Technologies -. I sorgenti aperti, infatti, sono la strada giusta per gli utenti di classe enterprise, che hanno bisogno di strumenti pronti all’uso e applicabili con facilità».


Celtix Enterprise è scaricabile in licenza opensource dal sito di Iona, con distribuzione free, in una formula che prevede 30 giorni di valutazione gratuita.


La sottoscrizione, che si fonda su un motore di routing opensource e un sistema di messaggistica standardizzata su Java, si potrà innestare su componeti Jmx (Java management extension) ed Eclipse Stp (Soa tool platform), quest’ultimo sponsorizzato da Ibm. Consentirà agli sviluppatori e alle grandi aziende che lo proveranno di avere a disposizione uno strumento integrato per la creazione di servizi Web «ma l’offerta è anche modulare, nel senso che sarà possibile lavorare solo su alcuni elementi, quali il message bus a codice aperto Celtix Advanced Messaging, oppure il motore di sviluppo dei servizi Web, Celtix Advanced Service Engine – sottolinea Baker -. Riteniamo di avere buone possibilità di successo, visto che il nostro sistema di messaggistica sarà proposto in alternativa alle soluzioni Mom (Message oriented middleware) proprietarie di Ibm e Tibco, decisamente più costose».

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