Smau: il nuovo che avanza

La prossima edizione di Smau nasce già vecchia e il nuovo management guarda ormai oltre.

La prossima edizione di Smau chiuderà probabilmente un’era.
E’ questa
la prima impressione che si ricava dall’ultima conferenza stampa di
presentazione che si è tenuta mercoledì a Milano dove il neo padrone della
rassegna milanese Alfredo Cazzola ha iniziato a delineare i contorni delle sue
prossime strategie.
Cazzola, a differenza di Emmaueli probabilmente di Ict
non ne sa molto, ma questo non è detto sia un problema.
Perché
probabilmente, se mai l’ha avuta, Smau in futuro non avrà più l’ambizione di
andare oltre il ruolo di semplice rassegna.
Per dirla in soldoni, il
manifesto per l’Innovazione opera di Emmanueli (del quale i più non hanno mai
capito l’utilità) finirà probabilmente a prendere polvere in un cassetto, mentre
un’iniezione di managerialità dovrebbe coinvolgere l’intera struttura del
Salone.
Solly Cohen da questo punto di vista ha alle spalle un solido know
how così come Cazzola che con il suo Motorshow raccoglie da anni successi.

Se il salone dell’auto di Torino non esiste più e la fiera di Bologna
prospera (sulle auto e non sulle moto) qualche motivo ci sarà.
Ma non
pensate che il nuovo padrone sia un rozzo uomo che pensa solo ai soldi.
La
figura è più complessa. Cazzola (che ha acquisito il Lingotto Fiere di Torino, è
proprietario del 50% della Fiera di Roma e ha una quota di Bologna Fiera e
Rimini Fiera) è anche presidente del centro studi Promotor che mensilmente
monitora il mercato automobilistico e che con l’Università degli studi di
Bologna organizza un master in “Analisi e gestione del settore dell’automobile”.

Se ci fate caso le ultime due sono iniziative molto solide collegate ai
settori del Motorshow con evidenti risvolti pratici anche se staccate dalla
Fiera.
Per Cazzola, infatti, Smau deve stare in mezzo fra le imprese e gli
utenti finali (aziende o privati) rifiutando però di rinchiudersi negli angusti
confini nazionali.
Dove sta scritto che il Cebit deve essere la fiera più
importante?
Si chiede Cazzola convinto che gli headquarter europei delle
multinazionali siano pronti a cambiare bandiera a fronte di idee innovative.

Cazzola non farà mai le chilometriche prolusioni dell’ex presidente che
partiva dall’analisi della situazione macroeconomica mondiale per chiudere con i
contenuti dei padiglioni di Smau, ma parla di clienti e di organizzazione di
flussi per far convivere ragazzini e operatori.
L’impressione del
cambiamento è tale che la prossima edizione di Smau nasce già vecchia (e vissuta
con evidente sofferenza dal nuovo management) e le attenzioni si spostano al
2005.
Il nuovo che avanza sta per arrivare.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome