Skype e Google finanziano Fon

Le due società con un paio di venture capital credono nel progetto di una rete Wi-fi peer to peer. Ma per l’Italia c’è qualche problema

Google, Skype e un paio di venture capital come Sequoia Capital e Index
Ventures hanno deciso di sborsare 21,7 milioni di euro per finanziare Fon il
progetto di Wi-fi peer to peer di Martin Varsavsky. L’iniziativa prevede la
creazione di una rete di hot spot dove gli utenti possono usufruire delle
connessioni di tutti i partecipanti. L’obiettivo è di un milione di punti di
accesso nel mondo entro il 2010. In pratica ogni membro di Fon in qualsiasi
parte del mondo potrebbe accedere alla connessione degli altri
“fonisti”.


Il progetto di Varsavsky prevede che l’utente che aderisce a
Fon disponga già di una connessione Adsl e che tramite un router (a pagamento) e
il software forniti da Fon costituisca un punto di accesso al quale potranno
accedere altri utenti che fanno parte dell’associazione. Secondo Luca Zappa,
primo membro italiano che sta testando il router di Fon, tre sono le possibilità
di adesione all’iniziativa. La prima, e al momento unica attiva, è
“Linus”. L’utente Linus condivide la propria connessione
Internet attraverso un router Wi-fi in modo che gli altri utenti Fon (per ora
sono tutti Linus) che passano vicino al router si possono collegare. Un
utente
Linus è libero di utilizzare qualsiasi tipo di
software
(open source o meno), l’unica cosa che deve installare è il
programma open source realizzato da Fon che va inserito in un router
compatibile. In cambio riceve la possibilità di collegarsi direttamente alla
rete Fon.


In futuro sono previste altre due tipologie di utenti. La prima è
Bill che riguarderà utenti che condividono parte la loro
connessione a Internet e in cambio ricevono il 50% dei ricavi Fon realizzati
tramite l’accesso al proprio router. Con Alien, invece, l’utente non condivide
nulla ma si può collegare ai punti di accesso Fon pagando in base al tempo di
utilizzo. Per aderire all’associazione (http://en.fon.com/) è sufficiente compilare un
form on line.


Lo sviluppo di Fon in Italia è però ostacolato dal decreto
Pisanu . Come spiega l’avvocato Tiziano Solignani con la nuova normativa
antiterrorismo “chi accede a Internet deve essere identificato. In pratica
bisogna sempre sapere chi sta navigando da quel pc”
. Per questo quando si
conclude un contratto con un provider è necessario presentare i propri documenti
che dovrebbero essere richiesti anche dagli Internet point. Il fatto che gli
utenti di Fon utilizzino una propria connessione, quindi, non è di ostacolo alla
diffusione del progetto che trova però un limite nel momento in cui qualcuno
utilizza la connessione di un altro. A parte il fatto che alcuni
provider
proibiscono di dividere la connessione con terzi, l’utente di
Fon che utilizza l’Adsl di un altro fonista non viene identificato e quindi il
titolare della connessione potrebbe essere incolpato dei comportamenti
dell’altro utilizzatore.

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