Skype debutta nell’enterprise e apre nuovi scenari nel VOIP

Il servizio di telefonia via Internet raggiunge la quota di 100 milioni di utenti e ora va alla conquista delle aziende più piccole

La telefonia su IP ha ormai raggiunto un’ampia diffusione, con prezzi adeguati anche alle realtà di media dimensione e con vantaggi conclamati, sia sul fronte dei costi che delle applicazioni che abilita. Oggi, nessun nuovo impianto di telefonia viene realizzato senza, come minimo, tenere in conto la sua futura integrazione con la rete dati sul protocollo IP.
Lo scenario sembra essere, dunque, quello di una graduale migrazione tecnologica, con la sostituzione del “vecchio” centralino TDM (Time division multiplexing) con i moderni sistemi IP. In realtà, a scuotere il mercato sono comparsi importanti elementi di novità, cui vendor e aziende utenti devono prestare attenzione.


«Negli ultimi due anni – ha affermato Renato Lo Cigno, professore presso l’Università di Trento, intervenendo a un convegno organizzato da Teach sul tema del P2P – sono emersi nuovi fattori che rischiano di modificare quello che ormai sembrava uno scenario di lenta e tranquilla evoluzione. Infatti, Skype ha dimostrato con estrema chiarezza la possibilità di effettuare servizi di fonia senza avere centralini di registrazione o servizi di directory centralizzati, basandosi interamente su un paradigma di tipo overlay e peer-to-peer per la gestione del setup della comunicazione e degli utenti».


Come noto, due (o più) persone che abbiano installato Skype sul pc possono conversare liberamente e gratuitamente utilizzando il protocollo IP, via Internet, o pagare tariffe convenienti per chiamare i numeri di rete fissa. Secondo i dati forniti dalla stessa Skype, gli utenti che hanno scaricato il programma sono cento milioni e 5,6 milioni quelli che si collegano ogni giorno per chattare e telefonare.


La crescita del fenomeno è impressionante: lo scorso settembre, quando Skype è stata comprata da eBay, erano 54 milioni gli utenti del programma. Dopo poco più di un semestre, la cifra è raddoppiata.


Di recente Skype si è decisa a compiere un primo importante passo verso il mondo delle imprese, presentando Skype for Business, una soluzione ad hoc con nuove funzionalità e un nuovo sito Web dedicata in modo specifico alle piccole e medie imprese. Fra i nuovi tool per l’utenza business ci sono l’integrazione con la toolbar di Outlook e la possibilità di acquisire crediti e gestirne la distribuzione attraverso i diversi utenti.


La nuova offerta è nata da un’analisi fatta dalla stessa società, che ha scoperto che circa il 30% dei suoi utenti utilizza i servizi in ambito professionale. Si tratta, in massima parte, di aziende di piccole o piccolissime dimensioni, molte con meno di 10 dipendenti. Realtà per le quali una soluzione VOIP completa risulta ancora troppo onerosa, così come troppo onerosi sono i servizi gestiti offerti dai carrier. Fra le novità annunciate di recente c’è anche l’integrazione con Salesforce.com, che permette di effettuare le chiamate direttamente da questa soluzione, attraverso AppExchange. In questo modo, quando si riceve una chiamata via Skype appare immediatamente sullo schermo un pop up con le informazioni del chiamante e lo storico delle conversazioni effettuate, una funzionalità tipica delle soluzioni CRM. Il tutto con il vantaggio della presence, cioè la possibilità di vedere in ogni momento chi, nelle lista dei nostri interlocutori è davanti al computer, e di chiamarlo già sapendo che è disponibile.


«Grazie alla virtualizzazione degli utenti – ha sostenuto Lo Cigno – Skype ha dimostrato la possibilità di delocalizzare gli utenti stessi, rendendo inutili e obsoleti altri sistemi di gestione della nomadicità, non della mobilità, degli utenti». Sull’onda del successo di Skype la comunità di sviluppo di Internet ha iniziato il progetto di nuovi protocolli standard, in particolare di una versione di SIP adatta a reti P2P.


Allarme sicurezza e spam vocale


Un altro elemento di novità evidenziato da Lo Cigno riguarda la security, un tema che, in passato, non riguardava i sistemi telefonici. «La diffusione di servizi VoIP nativi – ha detto Lo Cigno -, non mediati da centralini tradizionali, ha posto con prepotenza il problema della sicurezza e dello spam vocale. Questo aspetto ha fatto crescere notevolmente la preoccupazione di molti amministratori di rete, anche se, allo stato attuale, questi fenomeni sono ancora molto limitati».


In realtà, lo spam vocale, anche noto come SPIT (Spam over Internet Telephony), è solo uno dei problemi di sicurezza dei sistemi e servizi VOIP basati sul SIP. Altre minacce sono l’impersonificazione, l’ascolto e registrazione delle conversazioni e la negazione del servizio. Ciò può verificarsi in tutti i diversi scenari di utilizzo della telefonia IP: con i servizi forniti da un operatore, con soluzioni VOIP aziendali o con il peer-to-peer .

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