QualyWeb, il primo osservatorio sulla qualità dei siti Internet redatto da 1to1lab.com e Anee, è inappellabile: molti siti di casa nostra sono poco fruibili e incapaci di fornire un numero e una chiarezza di informazioni adeguati
In Italia la cultura della usability, cioè della
fruibilità dei siti Internet, è ben lontana dall’essere acquisita. Rispondendo a
un questionario redatto da 1to1lab.com in collaborazione con Anee (Associazione
dei Servizi e dei Contenuti Multimediali), un nutrito gruppo di navigatori
(WebWatcher) ha redatto la classifica del QualyWeb, ovvero dei 50 migliori siti
di casa nostra.
Tra i parametri presi in considerazione spiccano chiarezza e
validità dell’offerta, fruibilità del sito e dei suoi contenuti, semplicità
d’uso e sicurezza percepita dagli utenti rispetto all’acquisto di prodotti.
Secondo l’indagine, solo 5 siti su 50 (www.peck.it, www.zivago.com, www.casarossi.it, www.tin.it, www.hotbrakes.com) hanno raggiunto il
massimo punteggio per quanto riguarda parametri inerenti la funzionalità
commerciale.
In una scala di valori dove A rappresenta il risultato migliore
e D quello peggiore, nessuno dei primi 5 siti che compaiono nella classifica
generale, ha ottenuto il punteggio massimo. Anche se nessun sito possiede il
rating D, il 62% dei siti analizzati registra prestazioni al di sotto della
media di riferimento, collocandosi nella fascia C della classifica. Secondo
l’indagine di 1to1lab.com, l’importanza di una mappa per aiutare gli utenti a
orientarsi nel sito è percepita dalla maggioranza dei Webmaster che realizzano
siti di e-commerce, anche se tra i siti qualitativamente migliori il 12% non
prevede un motore di ricerca per la ricerca dei prodotti all’interno del
catalogo virtuale dell’azienda online.
Inoltre, un numero rilevante di siti
di e-commerce non è ancora dotato di un server sicuro per i pagamenti su
Internet, e strumenti di promozione, come gli sconti per chi acquista online, al
momento dell’indagine venivano previsti solo dal 28% dei siti analizzati.
L’elevato costo della gestione di servizi come il numero verde per ricevere
gratuitamente informazioni sui prodotti, ne impedisce un’alta penetrazione,
tanto che solo il 16% dei siti considerati lo prevede. Tra i top 50 dei siti
italiani, inoltre, solo il 28% prevede un altro tool indicativo della qualità
dei siti come la verifica degli ordini effettuati.
Quasi tutto il campione di
siti analizzati presenta schede informative, più o meno dettagliate, che
descrivono gli articoli in vendita, mentre il 38% dei siti classificatisi nella
top 50 offre la possibilità di modificare i prodotti a seconda delle proprie
esigenze personali, compatibilmente con le caratteristiche del prodotto
stesso.
Per quanto riguarda l’analisi delle prestazioni, 43 siti su 50 hanno
ottenuto il massimo punteggio nell’area di analisi dei broken links interni,
quelli che valutano la presenza di link non funzionanti tra le pagine del sito.
Solo 20 su 50 hanno però ottenuto il massimo punteggio nell’area slow pages,
ovvero delle pagine riconosciute universalmente come troppo lente da
scaricare.
Un dato questo che evidenzia, ancora una volta, quanto la
usability, o fruibilità dei siti Web, sia tenuta in scarsa considerazione da
coloro che li realizzano.
Chiude l’indagine il giudizio unanime della maggior
parte dei WebWatcher che ritengono che vi sia un alto numero di siti incapace di
fornire un numero e una chiarezza di informazioni
adeguati.