Sirmi: il consumer salva il canale

Le cifre del 2004 nell’annuale convegno di Sirmi dedicato ai canali indiretti

Forse non vale la pena di continuare a piangersi addosso. O almeno deve
farlo chi non è riuscito ad adeguare il suo modello di business a un mercato che
sta cambiando. Le cifre di Sirmi, presentate a Milano nell’ambito del convegno
Channels 2005, relative ai canali indiretti indicano infatti che i principali
operatori hanno portato a casa una crescita dell’1,4%.
Non molto, certo, ma neanche quel disastro che
qualcuno paventava. Con una rilevazione limitata ai primi 10 Isv, 30 system
integrator, 20 Var, 15 Corporate reseller e 20 vendor, l’amministratore delagto della società di ricerca Maurizio Cuzari, ha presentato presentato una serie di risultati postivi che indicano una crescita del 2,9% per gli Independent software vendor, 1,2% per gli integratori, 3,9% per i Var, 2,6% per i corporate reseller, e 0,9% per i vendor. A questi si aggiungono i primi venti distributori che realizzano una crescita dell’8,7%.
Il canale tiene il passo, dunque, anche se
sta cambiando. Secondo Sirmi le principali tendenze riguardano l’aumento dei
prodotti in circolazione, con la crescita dell’ampiezza di gamma e di profondità
da parte dei fornitori, ma anche il processo d’acquisto con il cliente
che sceglie il canale
in funzione delle proprie esigenzee il canale che
modifica la gamma di offerta proprio per rispondere alle richieste della
clientela.
Poi c’è l’aumento dei canali, la crescita di Gds e Gdo, l’aumento
dell’incidenza del consumer e la necessità da parte di vendor, distributori a le
varie figure del canale di rivedere la propria strategia di marketing alla luce
dell’evoluzione dell’offerta.
Tutto questo per un mercato che regala
ai dealer It un 26,4%
di share, agli specializzati il 23,2% e il 17,7% e l’8,6% a Gds e
Gdo. Le catene portano a casa il 6,6% e il resto, il 17,5%, va alla diretta.

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