Sicurezza fisica e logica «in a box»

Imprivata ha aggiornato l’appliance OneSign aggiungendo ad autenticazione e Sso il controllo fisico degli accessi

Imprivata fa il tris aggiungendo una nuova funzionalità (la terza, appunto)
all’interno della propria appliance di sicurezza. Fino ad oggi utilizzabile
per effettuare autenticazione degli utenti (il limite è 25.000 e con
differenti sistemi, dalla password alle impronte digitali) e single-sing-on,
il dispositivo OneSign Physical/Logical è ora in grado di far convergere
funzioni di sicurezza logica e fisica, mediante un upgrade effettuabile a livello
software e acquistabile come ulteriore licenza.
In pratica, la soluzione consente di collegare automaticamente le informazioni
relative alla presenza di una persona in un palazzo o in un’area specifica
con quelle inerenti l’accesso al network e alle applicazioni. Per esempio,
nel momento in cui un utente effettua il log-in di accesso ai sistemi, prima
di dare il via libera OneSign verifica che questi abbia “strisciato”
il proprio badge all’ingresso, risultando effettivamente presente in azienda.
O, ancora, se una persona risulta all’interno dell’edificio, viene
inibito l’accesso al network da remoto mediante Vpn utilizzando le sue
credenziali.

L’appliance è già integrabile con alcuni noti sistemi di
controllo fisico degli accesi (come quelli di Tyco Fire & Security e Lenel
Systems International), ma mediante l’ambiente di sviluppo in dotazione
è possibile realizzare integrazioni ad hoc.
«Quando parliamo di convergenza intendiamo la reale integrazione delle
informazioni tra i sistemi di sicurezza fisica e logica, diversamente da quello
che in genere offre il mercato, che al massimo riunisce su un’unica card
l’accesso fisico e il log-in
– ha commentato Wayne Parslow, vice
president of european operations di Imprivata – Per questo possiamo dire
che non esiste un’altra soluzione così completa, fornita in una
sola appliance
».

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