Sicurezza: caccia alla chiave Usb

Una ricerca europea di Dynamic Markets dice che il notebook è visto dai Cio come fonte di insicurezze, mentre i dispositivi removibili non lo sarebbero. Sbagliano, commenta Landesk.

Secondo una ricerca effettuata da Dynamic Markets (e resa nota da Landesk), che ha sentito i responsabili Edp di 300 aziende in Germania e Francia e Regno Unito durante lo scorso aprile, i laptop sono considerati i dispositivi a più alto rischio in azienda, mentre sono giudicati trascurabili le chiavi Usb e i lettori Mp3.


I risultati della ricerca europea, infatti, dicono che il 65% dei responsabili Edp crede che il laptop sia la periferica più difficile da gestire e da rendere sicura e nonostante la crescente diffusione e capacità di memorizzazione delle chiavi Usb, solo il 37% dei Cio pensa che possano rappresentare un serio problema da gestire.


Un ulteriore 27% ha citato come elemento critico per la sicurezza i Cd e Dvd registrabili, il 20% i cellulari e solo il 14% ha nominato i lettori Mp3.


La ricerca ha anche evidenziato un’alta preoccupazione per il diffondersi di malware e di furti di dati legato all’uso di memorie removibili.


Quasi un quarto (23%) dei responsabili It, con una percentuale che sale al 34% in Francia, concorda sul fatto di non poter impedire l’utilizzo delle memorie removibili da parte dei dipendenti. Soltanto il 19% degli intervistati, infatti, crede che la minaccia sia grave da vietarne l’utilizzo.


Peraltro, il 60% dei Cio sentiti non ha una visione chiara di quante unità removibili sono utilizzate e quando.


Landesk, pro domo sua, invita invece a non trascurare il tema e suggerisce ai Cio di implementare politiche aziendali che indichino quali sono gli utilizzi approvati e non approvati delle memorie removibili nell’ambito lavorativo e a rafforzare le politiche con un software che consenta di prevenire la connessione di memorie removibili non autorizzate al pc.

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