I Cio della Pa americana hanno un solo pensiero. E nominano i loro Cso.
L’Information Technology Association of America (Itaa), praticamente l’Aica a stelle e strisce, ha fatto un sondaggio presso i Cio delle agenzie governative Usa (in totale, 36), cioè i responsabili informatici della Pubblica amministrazione americana.
Ne è venuto fuori che il tema della sicurezza è in cima alla lista delle loro priorità, nonostante essi ritengano di avere fatto passi da gigante negli ultimi anni per rendere sicure le proprie infrastrutture, puntando anche sulla creazione di consenso e consapevolezza sul tema presso i propri staff.
Insomma, i Cio americani ritengono che da loro non possa verificarsi un “caso Kamasutra” (il virus che ha inchiodato un mese fa l’infrastruttura It del Comune di Milano). Ciononostante vedono davanti al proprio cammino un percorso di lavoro costante. Never ending, senza soluzione di continuità. Come è giusto che sia, peraltro.
Le azioni che hanno intrapreso ha anche portato, in vari casi, alla nomina di un Cso, Chief security officer.
Dalla loro posizione, coatti dalle leggi federali (e in questo, la loro posizione è simile a quella dei Cio della Pa nostrana), devono anche unificare le azioni sulla sicurezza con quelle per il rispetto della privacy. Ma qui sta il punto debole: nonostante una decisa impostazione normativa, le attività di compliance sono difficoltose e piuttosto indietro sulla tabella di marcia.
Per inciso, dopo la sicurezza, sulla scala delle priorità dei Cio della Pa Usa vengono le attività di consolidamento dell’infrastruttua It, il project management e il ricorso all’outsourcing.
Leit-motiv delle dichiarazioni rilasciate all’Itaa è stata la tematica dei piani a lungo termine. Sebbene molti Cio si sentano “intoccabili” nel lungo periodo, temono che i “chiari di luna” nella gestione della Pa possano essere d’ostacolo nel compimento di un’attività nel lungo termine.
Tutto il mondo è paese.
