Siamo nudi

Sicurezza, considerazioni a latere.

Non c’e’ niente da fare: tutto quello che scriviamo via mail è passato al
setaccio da motori di spyware.
Sicuramente anonimi, impersonali,
meccanizzati, ma comunque fastidiosi setacciatori dei nostri contenuti, delle
nostre espressioni. Dimostrazione, tratta da vita vissuta.

Settimana
scorsa scrivo a una persona con cui ho saltuari rapporti di lavoro, che per
segretezza (risate) chiamerò Giosuè, riguardo a una nostra vecchia conoscenza,
chiedendogli se ha idea di che fine abbia fatto e dove lavori tal Franchini
(nome cambiato sempre per segretezza: ancora risate).

In tempo due
giorni, l’efficiente sistema di filtro di posta aziendale blocca, fra le tante
altre, una mail proveniente da un indirizzo imbarazzante:
Giosuè.franchini@virgilio.it
L’evidenza di tale combinazione induce ad
analizzare nel programma antispam, con tutte le cautele del caso, il contenuto
della mail, per capire, ovviamente, che trattasi di macchinoso malware.


Virgilio, che poi è Telecom, ovviamente non c’entra nulla: chissà da
quale sito russo arriva tale fake.

Quello che stupisce un po’, unendosi
all’amarezza di fondo, è la precisione e la tempestività di questi strumenti
nell’analizzare i contenuti delle mail, che vellica anche la nostra personalità:
non nascondo che a vedere il nome Franchini (ancora risatissime) per due secondi
due ho pensato “ma che piacevole combinazione: uno ne parla e questo si
materializza…
”.

A proposito, allora: “tesoro, fra una settimana
è il compleanno della nostra cara amica e le si dovrebbe fare un regalo. E, zia:
fammi ancora un paio di teglie di lasagne, che sono spettacolari. E, ancora:
Peppe, non ti crucciare, anche il prossimo campionato sarà uguale agli altri.
Meglio darsi ai Pearl Jam
”.

Avrei potuto scrivere queste cose per
mail, ma la segretezza non esiste più, tanto vale rendere tutto pubblico e
subito, magari a qualcosa serve.

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