Si spengono le stelle di Iridium?

Risultati finanziari disastrosi e ben al di sotto delle aspettative alimentano le voci della chiusura di Iridium. Il consorzio per la comunicazione via satellite ha annunciato una perdita di 505 milioni di dollari a fronte di un fatturato di un milione …

Risultati finanziari disastrosi e ben al di sotto delle aspettative
alimentano le voci della chiusura di Iridium.
Il consorzio per la comunicazione via satellite ha annunciato una perdita
di 505 milioni di dollari a fronte di un fatturato di un milione e 451mila
dollari per il primo trimestre. Ma a preoccupare gli investitori e i
partner del consorzio è soprattutto il numero dei clienti: a oggi 10.294.
Molto al di sotto dei 100mila previsti e a distanze spaziali dai 500 o
600mila che, a detta degli stessi responsabili di Iridium, sarebbero
necessari per raggiungere il break even.
Questi risultati, dopo le dimissioni dell’amministratore delegato e del
responsabile finanziario e l’apertura di una causa legale intentata da
parte di alcuni azionisti, suonano come un campanello di allarme per tutto
il business esploso di recente con il lancio dei satelliti Leo (Low Earth
Orbit). Iridium, che di tali Leo ne ha lanciati 66, avrebbe commesso due
sostanziali errori, secondo gli analisti. Innanzitutto, si è cercato di
posizionare il servizio come alternativo alle comunicazioni internazionali,
mentre il mercato l’ha percepito come un’alternativa alla telefonia
cellulare e ai servizi di comunicazione personale. Una dicotomia che va
tutta a sfavore di Iridium nel confronto dei prezzi, considerando che un
apparecchio (tipo quello che usa Soldini nella pubblicità della Telecom)
costa circa 5 milioni e mezzo di lire e il prezzo per le telefonate varia
da 3 a 7 dollari al minuto.
Il secondo errore, ammesso dagli stessi responsabili della società, è st
ato
quello di affidarsi a distributori in buona parte non in grado di
accelerare le vendite del servizio.
Un monito e, al tempo stesso, un’opportunità per Globalstar, il principale
concorrente di Iridium, che ha ritardato la partenza del servizio a causa
di una serie di problemi con il lancio dei satelliti. Entro settembre
dovrebbe essere completato il test di 32 Leo attualmente in orbita
(complessivamente, dopo una serie di ridimensionamenti, la costellazione
Globalstar ne prevede 48), che permetteranno il rilascio dei primi servizi.
Il vantaggio di Globalstar, secondo Mac Jeffery, portavoce della consorzio,
consiste nella maggior integrazione con l’attuale standard di telefonia
mobile Gsm. Il sistema, prima di effettuare la ricerca via satellite, tenta
di rintracciare l’utente sulla normale rete wireless terrestre. Grazie a un
sistema satellitare più semplice e meno costoso, anche le tariffe saranno
molto più basse: da 85 centesimi di dollaro a 1,25 dollari per un minuto d
i
conversazione. Per quanto riguarda la rete vendita i responsabili di
Globalstar sono fiduciosi delle capacità dei partner, già fornitori di
servizi mobili (in Italia sarà Omnitel a vendere il servizio Globalstar),
favoriti da un corretto posizionamento del prodotto.
Anche Teledesic prende le distanze da Iridium, sottolineando che il proprio
business sarà orientato soprattutto ai servizi a valore aggiunto e
all’accesso a Internet.

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