Si riparla di coaching

Obbliga a farlo la delocalizzazione. Serve per sviluppare una cultura mista. Il fine è diventare flessibili nella gestione del business. Le differenze con la semplice formazione.

Nell’era della globalizzazione, sapere integrare e gestire le differenze di mentalità e di cultura è un fattore critico rilevante per le imprese. Alleanze, joint-venture, fusioni e acquisizioni possono rivelarsi un successo o un fallimento a seconda di come viene gestita l’integrazione delle diversità tra le varie culture aziendali.

L’espansione sui mercati internazionali, la delocalizzazione delle attività produttive e la gestione di personale straniero in Italia richiedono capacità di gestione caratterizzate da flessibilità nella comunicazione e nel modo di gestire il business.

Performance Unlimited, società inglese di coaching con sede anche in Italia, specializzata nel facilitare il cambiamento individuale e organizzativo, dispone di una metodologia per raggiungere risultati in tempi brevi.

Il presupposto su cui la società lavora è che per i manager è fondamentale riconoscere la propria mentalità e il proprio modo di pensare dettato dalle abitudini consolidate: aspetti che generano i comportamenti naturali e determinano le aspettative su ciò che ci si attende dagli altri. Essere consapevoli di queste attitudini ha effetto sull’autorevolezza della leadership, sulla capacità di pensare e di impostare strategie di successo, sul modo di gestire la complessità organizzative, sul modo di gestire le persone in azienda e la loro motivazione, sulla possibilità di ottimizzare le prestazioni, promuovere l’innovazione e raggiungere gli obiettivi di business.

Flessibilità e capacità di agire in modo costruttivo in un ambiente in cambiamento, o diverso da quello abituale, permettono di relazionarsi con partner, collaboratori e clienti, e conseguire i risultati di business desiderati.

Per questo motivo le competenze interculturali sono qualità importanti per i leader (termine qui usato in senso disciplinare, come chiede la teoria del coaching) che operano in una realtà internazionale in continuo cambiamento: permettono di gestire l’impresa globale, aiutando a comunicare e a relazionarsi meglio con collaboratori, colleghi, partner, fornitori e clienti, per raggiungere con successo gli obiettivi di business.

Francesco Pimpinelli, amministratore delegato di Performance Unlimited, spiega che il coaching è una forma di sviluppo a livello personale, che permette di ottenere migliori prestazioni, sia individuali che del proprio gruppo di lavoro, e di operare in modo efficace attraverso cambiamenti duraturi dei comportamenti abituali.

Questa tecnica si differenzia sia dal mentoring (consulenza tecnica personalizzata che fornisce un supporto sui contenuti specifici rilevanti per il proprio ruolo) che dalla formazione (focalizzata sull’insegnamento di alcune tecniche o capacità specifiche). Entrambi sono più concentrati su cosa fare piuttosto che sul modo di farlo.

La metodologia di coaching utilizzata da Performance Unlimited si chiama “Six Steps to Unlimited Performance”. È un processo strutturato che aiuta individui e organizzazioni a raggiungere gli obiettivi con miglioramenti misurabili.

La società propone differenti tipi di coaching: individuale, per accompagnare i leader a raggiungere i risultati desiderati con maggiore efficacia, facilità ed equilibrio personale, di team, per portare un gruppo di lavoro a dare il meglio sia a livello individuale che di gruppo, programmi di gruppo, per sviluppare competenze omogenee su temi della leadership in modo esperienziale e coinvolgente.

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