Si placa l’appetito di lavoro hi-tech in Europa

Se è vero che le aziende high-tech europee non hanno ancora cominciato a licenziare come le loro cugine americane, c’è chi rileva i primi sintomi di un rallentamento in atto sull’effervescente mercato dei lavori ad alta tecnologia al di q …

Se è vero che le aziende high-tech europee non hanno ancora
cominciato a licenziare come le loro cugine americane, c’è chi rileva
i primi sintomi di un rallentamento in atto sull’effervescente
mercato dei lavori ad alta tecnologia al di qual dell’Atlantico. Le
agenzie di reclutamento affermano che la domanda di personale
altamente specializzato è ancora molto forte, ma che l’attuale
debolezza dell’economia Usa ha determinato un elemeno di incertezza.
"C’è un certo nervosismo in giro", ha riferito Carole Hepburn,
direttore commerciale di Computer People, una sussidiaria paneuropea
della svizzera Adecco. La Hepburn sottolinea per esempio che molte
aziende americane cominciano per la prima volta a sospendere le loro
procedure di assunzione in Europa, anche se la svolta strategica è
ancora troppo fresca per essere registrata dalle statistiche.
Computer People però oggi riesce a soddisfare il 50% di richieste di
lavoro in più rispetto a un anno fa.
Tra i primi a tagliare posti di lavoro in Europa, in risposta alla
contrazione degli ordinativi da parte di Nortel Networks, troviamo
per esempio l’inglese Bookham Technology, attiva nella produzione di
componentistica per fibre ottiche. Un altro caso importante è quello
del gruppo francese Bull, che già a novembre aveva annunciato il
licenziamento del 10% della sua forza lavoro nell’arco dei prossimi
18 mesi. Gli effetti però potrebbero richiedere ancora parecchie
settimane per farsi sentire. L’Europa partiva comunque da una
situazione di forte richiesta di determinate mansioni tecnologiche e
in parecchie aziende i livelli sono addirittura di relativa
sotto-occupazione.

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