Si definisce la struttura del merge Cap Gemini-Ernst & Young

A tre mesi dall’annuncio della x-link fusione; 000; A; 29-02-2000 x-fine-link , Cap Gemini ed Ernst & Young (ramo consulenza) stanno procedendo nell’opera di integrazione delle rispettive strutture. Ne nascerà una realtà che si chiamer …

A tre mesi dall’annuncio della
x-link
fusione; 000; A; 29-02-2000
x-fine-link
, Cap Gemini ed Ernst & Young (ramo consulenza) stanno procedendo
nell’opera di integrazione delle rispettive strutture. Ne nascerà una
realtà che si chiamerà Cap Gemini Ernst & Young, tutta dedicata ad
attività di consulenza. La società francese, che ha acquisito quella
americana, ne potrà utilizzare il marchio per quattro anni, ma poi
dovrà trovare un altro nome. Il direttore operativo della struttura,
Paul Hermelin, ha fatto notare come l’azienda potrà sfruttare la
complementarità geografica dell’acquisizione, entrando in Germania
(dopo averci provato inutilmente in passato) e rafforzando l’area
Asia-Pacifico.
Si modificherà anche la struttura direttiva. Il consiglio
d’amministrazione sarà composto da grandi azionisti, amministratori
indipendenti e manager operativi. A ciò si aggiunge un comitato
esecutivo, con quattro amministratori francesi, tre americani e uno
britannico.
Cap Gemini Ernst & Young avrà tre dimensioni. Sarà, infatti,
organizzata in otto regioni, nelle quali opereranno cinque entità,
dedicate a telecomunicazioni, servizi finanziari, industrie di beni
di consumo, energia e servizi collettivi, scienza della vita e
chimica). L’unità dedicata a telecom e media conta su un azionista di
minoranza, qual è Cisco, che vi ha investito circa un miliardo di
dollari. Della cultura Ernst & Young, il nuovo gruppo conserva la
nozione di clienti globali, per i quali saranno nominati dei
responsabili all’interno dell’azienda. La nuova struttura vale circa
8 miliardi di euro e intende confrontarsi con concorrenti come Eds,
Andersen, PriceWaterhouse Coopers e Csc. Secondo Hermelin, l’inizio
anno è stato lento e "la crescita si è limitata sin qui al 2,7%,
ma per l’intero 2000 ci aspettiamo di crescere tra il 12 e il 14%,
con un’impennata verso fine anno. Nel 2001, poi, vogliamo puntare al
20%, mantenendo un margine fra il 10 e l’11%"
.

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