Si compete abbinando il software ai servizi

Per Inaz, gli Isv locali devono poter investire con continuità sugli aggiornamenti tecnologici, facendo leva su una competenza normativa irraggiungibile dai vendor stranieri

Ottobre 2009

Inaz è un’azienda in attività dagli anni ’50 che fin dall’inizio ha puntato su un settore molto specifico, quello dell’amministrazione del personale, con un’offerta di software e di servizi.

È da questo punto di osservazione che il direttore marketing Luigi Rendina commenta il livello di accettazione del Made in Italy da parte del mercato It.

«Esistono delle aree di eccellenza – esordisce Rendina -, in funzione di specifici settori, anche se manca probabilmente un tessuto sufficientemente robusto e generalizzato. Dove questo c’è, tuttavia, i risultati sono eccellenti. Nel nostro settore, per esempio, non soffriamo certo di un complesso d’inferiorità comparando la nostra offerta software, anche perché legata a contesti che comprendono tecnologia e competenza normativa, insomma una vera e propria conoscenza embedded. Nel panorama dell’offerta del Made in Italy ci sono però anche punti deboli come la scarsa presenza di un approccio industriale, ossia scalabilità, documentazione, capacità di integrazione, qualità. Mi riferisco soprattutto all’area dello sviluppo applicativo e, in parte, dei servizi».

Nel settore dell’amministrazione del personale e della gestione delle risorse umane, ciò che fa la differenza è l’unione tra competenze normative e validità dell’offerta, osserva Rendina. Importante anche investire continuamente per mantenersi un passo avanti rispetto alla concorrenza. «Inaz ha un centinaio di specialisti – continua il manager – che in questi ultimi anni si sono dedicati non solo allo sviluppo e alla manutenzione dei nostri prodotti ma anche a creare un’architettura, per essere “compliant”, integrabili con le applicazioni di terze parti. Abbiamo, poi, orientato i prodotti verso piattaforme basate su standard del settore, in particolare del mondo Microsoft di cui siamo Gold Partner. Un’altra collaborazione importante è quella con Sbi Italia che ci ha permesso di realizzare un’interessante soluzione per l’archiviazione documentale sostitutiva».

Senza dimenticare le modalità di delivery dei servizi. «Abbiamo puntato sull’outsourcing e l’Asp – conclude Rendina – e abbiamo aperto le porte del Web e del SaaS. Mentre calano i prodotti tradizionali, come la modulistica, salgono quelli innovativi tanto che anche negli ultimi sei mesi abbiamo potuto contare su un pur lieve incremento e guardiamo al futuro con fiducia».

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