Si chiama Crs-1 il router più potente di Cisco

Creato inizialmente per il mercato Tlc, il dispositivo porta la “regina delle reti” nel mercato del clustering.

25 maggio 2004

Stanno arrivando i giorni dell’ufficialità per il super-router di Cisco.


La data sarà quella, significativa, del 20esimo anniversario della società: il 28 maggio prossimo venturo. Fino ad allora, la regina delle reti tace. Giustamente.


Peraltro, le voci volano e travalicano gli oceani. E i segreti non rimangono più tali.


Come quello del nome del prodotto, finora conosciuto con una poco interlocutoria sigla, Hfr, che sta per huge fast router, il router più capace e veloce del mondo.


Il nome definitivo del “mainframe dei router” sarà Crs-1, ovvero Carrier Routing System-1, che ne indica anche il bacino d’utilizzo: i carrier di Tlc.


Logico che un dispositivo di networking di tale capacità debba essere destinato a chi della rete fa un uso più che intensivo. Anche se c’è già chi è pronto a giurare che Cisco sta (ovviamente) pensando a una versione in scala ridotta.


Il router nasce dopo quattro anni di studi, progettazione e test, per essere messo in mano a chi gestisce alti volumi di traffico Internet.


L’idea attorno cui ha lavorato Cisco è quella del cluster. Come per i server, si tratta di aggregare capacità e funzioni omogenee per completare una macchina in grado di servire potenza alla bisogna, senza perdere ritmi di lavoro nelle fasi di picco, in sostanza, facendo lavorare più macchine all’unisono, come se fossero una sola.


Cluster, insomma. E per farlo, logicamente, la chiave di volta è il software. Ci vuole un sistema operativo apposito. Ed è quello che ha fatto Cisco, creandone uno nuovo che va oltre le capacità di Ios (Internetwork Operating System), pur garantendone la compatibilità discendente. Del nuovo Os si sa poco: che è decisamente complesso e che dovrà supportare l’Ipv6 e il Mplc, Multiprotocol label switching.


Per aggregare il Crs-1 Cisco parte da un’unità di base, uno chassis con 640 Gigabit al secondo di capacità e con il supporto di interfacce a 40 Gbps. La massima aggregazione consentita dal cluster in prima versione dovrebbe essere di cinque unità.


Nel mercato del clustering router Cisco non è la prima ad approdare: ci sono già Avici (da quattro anni) e Juniper, da un paio d’anni, con i modelli T-series. Dal che si evince quali siano i competitor diretti della regina delle reti.


Fonti statunitensi raccontano che prototipi del Crs-1 sono stati usati da Spring, e anche che società come At&T, Deutsche Telekom e Mci abbiano manifestato grande interesse per la soluzione.


Di certo l’apparire sul mercato dell’huge fast router, per quanto destinato ai carrier, trasformerà tutto lo scenario del routing e del networking, come accade per qualsiasi settore applicativo, quando si introduce una novità tecnologica che sposta in avanti il limite massimo raggiungibile. Significa, in altre parole, che tutto ciò che segue beneficierà dei miglioramenti tecnologici, nel medio lungo periodo.


Il mondo del networking, insomma, sta per cambiare. Merito di un compleanno.

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