Si apre il Macworld e Apple segna il passo

Netto calo del fatturato e degli utili. Steve Jobs apre l’annuale manifestazione con molte domande sospese, sia per quanto riguarda le linee di prodotto, sia per quanto riguarda le strategie e le partnership

L’opening speech sarà come di consueto suo. E così,
come è ormai tradizione, sarà Steve Jobs ad aprire le danze di questo Macworld
che si apre oggi a New York. E in un momento in cui il mercato dei pc mostra
segni di forte rallentamento, sono in molti a chiedere ad Apple rassicurazioni e
qualche conferma.


Rassicurazioni innanzi tutto perché i risultati
del quarto trimestre d’esercizio rischiano di essere al di sotto delle
aspettative degli analisti, cosa di cui la società si è già affrettata ad
allertare banche e investitori. E soprattutto perché nei nove mesi di esercizio,
la società ha registrato un fatturato di 3.91 miliardi di dollari e 
perdite per 91 milioni, laddove nell’anno precedente la società aveva messo a
segno un fatturato di 6,1 miliardi di dollari e utili per 616 milioni.


Le conferme, invece, dovrebbero venire rispetto
alle scelte sulle linee di prodotto. Lo scorso anno il MacWorld si era aperto
all’insegna del lancio del Cube, di cui solo poche settimane fa è stata
decretata l’uscita di produzione. Quest’anno, forse, i fedeli della Mela si
aspettano qualche cosa di più.

Ci sarà il rilancio della linea iMac, che
compie ormai tre anni, ma molto ci si aspetta anche sul fronte dei flat-panel,
del photo editing e, perché no?, nell’area dei palmari. Qui il riserbo è
strettissimo, ma dato lo sviluppo del comparto ci si domanda se e quanto Apple
voglia stare fuori dalla partita.

E per finire, non mancheranno delle domande,
che riguardano sia le strategie sia le partnership. A questo proposito ci si
domanda come mai Adobe, di fatto il più importante sviluppatore per il mondo
Mac, sia assente dal Macworld, proprio nell’edizione che consacra il nuovo Os X
e che dovrebbe vedere la comunità degli sviluppatori unita intorno al sistema.
Un’assenza che si nota, dunque, e che fa ipotizzare qualche frizione tra le due
aziende.
Quanto alle strategie, qualcosa Apple potrebbe dire rispetto alla
sua decisine di aprire entro la fine dell’anno 25 punti vendita retail (per ora
solo negli Stati Uniti), investendovi buona parte dei 4 miliardi di dollari di
riserva cash. La società giustifica la decisione con la necessità di far toccare
con mano agli utenti che cosa significa usare e lavorare con Mac. Ma saranno
sufficienti i negozi per un vero rilancio?


 

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