Servizi: in Europa è il momento dei Kis

I Knowledge Intensive Services, ovvero una cultura dell’innovazione sostenibile rivolta a Pmi composte da giovani, prevalentemente donne, nelle realtà dei “demonstrators”.

Nonostante le disomogeneità dei singoli Paesi membri, interne e tra di loro, negli ultimi anni le donne imprenditrici stanno rivoluzionando l’Europa dei servizi innovativi. Questo elemento spicca nel rapporto che verrà presentato a Roma il 17-18 febbraio nell’ambito dell’incontro “Meeting the Challenge of Europe 2020: The Transformative Power of Service Innovation”.
I lavori del panel sono partiti dalla situazione complessiva europea, con le sue disomogeneità produttive, occupazionali e amministrative. Tre i concetti essenziali: sostenibilità, innovazione ed inclusività, che hanno guidato nella scelta dei migliori knowledge-intensive services, i Kis.
La classificazione Eurostat considera servizi Kis quelli negli ambiti di ricerca e sviluppo, istruzione, attività culturali e ricreative, attività professionali, attività immobiliari, noleggio, poste e telecom, trasporto aereo e d’acqua ed ovviamente l’Ict.
Con queste premesse sono stati cercate in tutta l’Europa dei Quindici delle attività molto articolate per struttura ed enti coinvolti, già attive con successo e che fossero replicabili altrove. Di questi casi di successo, definiti “demonstrators”, ne sono stati presentati alcuni per ciascun Paese dei 15, con un raccolto complessivo di una quarantina di casi, tutti raccolti in un libro che verrà presentato il 17 a Roma. Nel corso dello stesso giorno una dozzina di demonstrators verrà raccontato al pubblico, mentre le conclusioni verranno esposte il giorno 18.

Nel 2009 metà Pil dai Kis
La differenza di questo evento rispetto al passato, e con lui le possibilità di successo immediato, è chiara, in quanto si privilegiano Pmi, giovani, donne e servizi. Nel 2009 il Pil europeo è stato composto al 49% dai Kis, con una crescita 2000-2009 pari al 29% se globale e del 42% per i Kis.
Sempre nel decennio 2000-2009 l’occupazione nell’Europa a 27 è salita dell’8% complessivamente e del 27% nei Kis, con il boom in Spagna (+22%, +45%) ma un ottimo risultato italiano (+10%, +29%) soprattutto nell’universo femminile (+20%, +36%).
E nelle grandi nazioni europee i giovani impiegati nei Kis sono sempre oltre il 50%.

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