Sequent prepara (per Ibm) le evoluzioni di Numa

Al momento dell’annuncio dell’acquisizione di Sequent da parte di Ibm (si ve da x-link Ibm compra Sequent; 000; A; 12-07-1999 x-fine-link ), è apparso subito chiaro a tutti che il motivo fondamentale dell’operazione era la tecnologia Numa. Per c …

Al momento dell’annuncio dell’acquisizione di Sequent da parte di Ibm (si ve
da
x-link
Ibm compra Sequent; 000; A; 12-07-1999
x-fine-link
), è apparso subito chiaro a tutti che il motivo fondamentale
dell’operazione era la tecnologia Numa. Per completare il merge occorrono
ancora alcune autorizzazioni degli organismi competenti, ma, di fatto, già
Sequent lavora per il nuovo "padrone", del quale è destinato a diventare l
a
futura divisione server. Fra i primo obiettivi, c’è la condivisione della
tecnologia con le linee di prodotti Rs/6000 e Netfinity.
Attualmente, il costruttore sta lavorando su macchine che possano sfruttare
la potenza dei futuri processori Intel per scalare il mercato dei data
center. Il primo sistema in cantiere, denominato Centurion, sarà basato su
architettura Ia-32, con chip Cascade a 700 MHz e dovrebbe arrivare
all’inizio del 2000. Numa servirà per supportare fino a 64 processori, 64
Gb di Ram e fino a 64 Tb di memoria di massa. Più avanti nell’anno, è
atteso un altro sistema a 32 bit, basato sul chip Foster di Intel, che
porterà la frequenza di clock a 1 GHz.
Chiaramente, l’arrivo dell’architettura a 64 bit sarà cruciale per i piani
di Sequent. Nella seconda metà del prossimo anno, dovrebbe essere pronto
Viper, un sistema in grado di supportare fino a 16 processori, con 64 Gb di
Ram, 24 slot Pci (e 16 bus), ottimizzato per sistemi operativi Monterey
Unix e Windows 2000. Guardando ancora più in là, l’intenzione è di spi
ngere
ulteriormente l’acceleratore sulla scalabilità, con l’arrivo, nel 2001, de
l
processore McKinley di Intel. All’epoca, sarà rilasciato Magnum, un server
che impiegherà Numa per supportare fino a 64 "quad" (blocchi di quattro)
processori, portando così il totale fino a 256. Su questo modello, è
prevista la coesistenza di architetture a 32 e 64 bit (Foster e McKinley).
Dunque, i piani paiono molto aggressivi e definiti, ma occorrerà anche
farte in modo che ci sia il software adeguato per trarre vantaggio da
questa potenza e questo potrebbe essere un limite. Per questo, Sequent ha
stretto a sua tempo rapporti con Microsoft, facendo molto affidamento sul
potenziale di scalabilità e disponibilità promesso da Windows 2000. Allo
stesso tempo, l’impegno diretto nello sviluppo di Monterery dovrebbe
assicurare almeno l’esistenza degli ambienti operativi atti a creare le
applicazioni adeguate.

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