Sempre piu virtuali le reti private di Cisco

Cisco Systems passa alla terza fase della propria strategia sulle Vpn (Virtual Private Networks), presentando una vasta schiera di novità. La prima di queste è rappresentata dalla nuova serie di router 7100, che è stata progettata, …

Cisco Systems passa alla terza fase della propria strategia sulle Vpn
(Virtual Private Networks), presentando una vasta schiera di novità.
La prima di queste è rappresentata dalla nuova serie di router 7100, che
è
stata progettata, a detta dei responsabili della società californiana, per
fornire una soluzione cost-effective per l’accesso remoto e la connettivit
à
intranet ed extranet, che sfrutti un servizio dati pubblico. Completa la
nuova gamma anche un modulo opzionale chiamato Ism (Integrated Services
Module).
Intitolata alle imprese, la fase tre è orientata alle E-Vpn (Enterprise
Vpn) e prevede il rilascio anche dei seguenti prodotti: SafeNet/SoftPk Vpn,
un client per applicazioni di accesso remoto, e-commerce e telecommuting,
sviluppato dalla Ire (Information Research Engineering) di Baltimora;
l’appliance firewall Pix 515, in grado di gestire fino a 125mila
connessioni contemporanee; Isa (Integrated Services Adapter) per i router
Cisco 7500. Quest’ultimo, come il copra citato Ism, fornisce
un’autenticazione dell’origine dei dati e i relativi servizi basati sul
protocollo IpSec.
Tornando ai firewall, Cisco ha presentato anche estensioni in tal senso del
proprio sistema operativo d’internetworking. Ios Firewall Feature Set,
dunque, viene ampliato con funzioni di rilevamento delle intrusioni,
autenticazione delle Vpn e autorizzazione.
Dopo l’espansione delle capacità Wan, della QoS e del monitoraggio del
livello di servizio, arrivano le novità della fase tre, cui faranno seguit
o
più avanti nell’anno quelle della quarta e ultima fase sulle Vpn, con
l’introduzione di voce e video.
Intanto, però, Cisco non rispetta le promesse fatte sul fronte delle Wan,
in particolare per quanto riguarda Atm. Più precisamente, osserviamo che l
a
casa di San José ha modificatola roadmap sul rilascio dello switch Ip+Atm
Tgx 8750. Annunciato lo scorso giugno (
x-link
Arriva il Tag Switching…; 006; A; 02-06-1998
x-fine-link
), questo avrebbe dovuto essere sul mercato nel primo trimestre di
quest’anno, in parte rimpiazzando l’Mgx 8850 (il primo è destinato tanto
alle imprese quanto ai service provider, mentre il secondo è solo per
questi ultimi). Lo sviluppo del prodotto è stato sospeso. Sul perché son
o
state già fatte molte illazioni. Si trattava di un optical switch che
avrebbe dovuto garantire un backbone doppio Atm e Ip con capacità di
backplane da 20 Gbps con porte Oc-48, che avrebbe dovuto impiegare il Tag
Switching e l’Mpls (Multi Protocol Label Switching). Forse un progetto
superato prima di essere ultimato o, più probabilmente, un prodotto dai
costi proibitivi.
Cisco ha anche ritardato l’uscita dello switch Igx 8450, sempre progettato
per l’integrazione Ip e Atm con riferimento ai servizi voce, video e dati.
Atteso per la fine dell’anno scorso, non arriverà prima del prossimo
autunno. Il ritardo sembra dovuto alla volontà di integrare le capacità
di
gestione della voce e di virtual trunking.

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