Sempre più concreta l’ipotesi di project bond e voucher per l’innovazione

Si intende premiare con l’accesso ai finanziamenti le reti di eccellenza che sapranno essere transregionali. Secondo Lara Comi, esponente del Parlamento Europeo, sono idee che vengono dalle associazioni di categoria e dai territori.

Raddoppiare il bilancio dei programmi di ricerca e innovazione
semplificando le procedure di accesso ai finanziamenti come misura per far
fronte alla crisi economica. E ripensare un nuovo programma coordinato, che
miri a raggiungere per la ricerca e sviluppo l’obiettivo del 3% del Pil (2% per
spesa privata e 1% per spesa pubblica), mettendo al centro le Pmi.

È la sottolineatura che fa Lara Comi, Membro Sostituto della Commissione per l’industria, la ricerca e l’energia presso il Parlamento
europeo, con
una nota in merito alla decisione del Parlamento europeo di approvare una
proposta di risoluzione per il nuovo programma strategico comune per il
finanziamento alla ricerca e all’innovazione dell’Unione Europea, dibattuto in
Aula a Strasburgo.

Dopo il 2013
Per Comi il nuovo programma post-2013 è innovativo e mira al supporto
alla crescita di nuove imprese, all’ammodernamento delle università, alla
fondazione di centri di ricerca d’avanguardia.

E ha accolto anche i suggerimenti della Commissione per il Mercato
interno e la protezione dei consumatori del Parlamento europeo, che ha saputo
raccogliere i pareri delle associazioni di categoria e delle regioni (tra cui
Regione Lombardia).

In particolare ha stabilito che siano sempre più i governi regionali
e locali a gestire i fondi e che per un migliore utilizzo che si uniscano in reti
di eccellenza
su scala europea. Comi sottolinea come sia stato dato il via
libera a testare nuove forme di finanziamento come i project bond
(obbligazioni di progetto) e i voucher per l’innovazione.

Voucher per accedere ai centri di ricerca
Il meccanismo potrebbe prevedere di concedere, a quelle imprese che
sapranno dimostrare la bontà della propria idea, voucher spendibili
presso centri di ricerca o soggetti pubblici e privati accreditati, per farsi
supportare nello sviluppo dell’idea innovativa fino alla realizzazione.

I voucher, per Comi, dovrebbero essere non soggetti a obbligo di
rendicontazione
da parte dei beneficiari, in quanto il loro utilizzo
sarebbe certificato dai centri presso i quali sono spesi.

Ciò
consentirebbe una drastica semplificazione delle procedure e costituirebbe una
modalità innovativa e fortemente sussidiaria per supportare realtà piccole ed
innovative.

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