Segni meno anche per server e storage

I dati Sirmi relativi al secondo trimestre dell’anno mostrano una variazione negativa sia per i server sia per lo storage. Segno che le aziende ancora non investono.

Se i pc piangono, non ridono certo i server, per lo meno non in Italia.
Lo rivelano i dati resi noti nei giorni scorsi da Sirmi relativi al secondo trimestre dell’anno.

In particolare, il comparto midrange, nel quale rientrano sistemi e server sia a cuore Intel/Amd sia a cuore Risc, registra un calo dell’11,3% in termini di fatturato, che, nel periodo in esame, scende a 134,2 milioni di euro.

Più penalizzato è il comparto dei server con Cpu diverse dall’offerta Intel/Amd, che registra un calo del 28,1% a 31,7 milioni di euro, mentre sull’altro fronte il calo è più contenuto: -4,2% a 84,5 milioni di euro.
Sirmi attribuisce questo calo in primis alla riduzione degli investimenti da parte delle imprese, che sempre più spesso tendono ad allungare la vita utile delle macchine in loro possesso.

Per l’intero anno, la società di analisi prevede che il fatturato complessivo del comparto finirà per attestarsi sui 542,4 milioni di euro, con un calo superiore all’8% rispetto al 2010.

Per quanto riguarda lo storage, i segnali sono anche in questo caso negativi.
Il segmento dello storage hardware ha generato nel trimestre un giro d’affari di 77,2 milioni di euro, in calo del 4,1% anno su anno, mentre il fronte software, con i suoi 43 milioni di euro di fatturato, risulta sostanzialmente stabile rispetto all’anno scorso, con una lieve variazione positiva nell’ordine dello 0,3%.

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