Una ricerca realizzata da Global Touch e da Morgan Stanley Technology Group su 500 aziende evidenzia l’affacciarsi dei primi segnali di recessione. Uno dei problemi sarà costituito dalla minore disponibilità di denaro liquido da parte dei distributori
Non si parla ancora apertamente di recessione ma i segnali cominciano ad affacciarsi, in particolar modo adesso anche nel mondo dell’It, come mostra la survey, realizzata da Global Touch – azienda specializzata nella consulenza a società che operano nel settore distributivo del mercato hi-tech – e da Morgan Stanley Technology Group – società di servizi finanziari e importante player di mercato per le securities, l’asset management e i servizi di credito – intervistando oltre 500 aziende, americane ed europee, che operano nel campo della distribuzione di prodotti informatici.
Il report prodotto con queste interviste, la cui copia integrale è anche disponibile in Internet all’indirizzo (http://www.globaltouch.com/html/publications/tracker.shtml) è stato completato dopo i tragici fatti dell’11 settembre e rispecchia pertanto una realtà di mercato aggiornata.
La fotografia che emerge dal report non è dunque ancora quella tragica di una recessione, ma è senza dubbio tinta di nero: le previsioni del canale distributivo per i mesi a venire infatti sono nel migliore dei casi leggermente negative, mentre molte delle aziende intervistate prevedono una netta diminuzione del fatturato. Inoltre la tendenza del mercato europeo sta seguendo la situazione che si verificò un anno fa negli Stati Uniti e vede quindi una diminuzione più accelerata rispetto al mercato americano.
La riduzione dei volumi legata a un calo del fatturato porterà quindi a un’inevitabile selezione tra coloro che sono in grado di gestire bene le loro scorte, mantenendo un giusto rapporto tra denaro investito e liquidità disponibile, e tra coloro che invece si troveranno a corto di liquidità. Secondo Global Touch infatti un fattore discriminate nella gestione delle operazioni dei prossimi mesi sarà proprio la disponibilità di denaro liquido da parte delle aziende distributrici.
A causa di questo prospetto finanziario gli scenari che la società di ricerca mette in evidenza sono due: un primo caso in cui gli operatori del settore distributivo, per alzare i volumi venduti e ovviare in qualche modo a un calo di fatturato, scatenano una vera guerra dei prezzi al ribasso, intaccando i già minimi margini di guadagno del settore. In questo caso il fragile equilibrio di tutta la catena distributiva verrebbe messo in seria difficoltà e parecchi distributori correrebbero il rischio della bancarotta. In un secondo tempo invece saranno i vendor a scendere in campo direttamente per sostenere in qualche modo la situazione finanziaria dei partner e aiutarli a superare il periodo di imbarazzo con della liquidità.
In sostanza, in entrambi i casi la situazione di mercato non aiuterà ancora per parecchi mesi una ripresa del settore per cui la ricetta che viene offerta dalla società di consulenza è praticamente di mantenere una liquidità ottimale e attendere che il temporale passi.