Seeweb propone il Web hosting all’insegna del risparmio

Nata nel 1998 dal capitale privato di professionisti che già operavano nel settore Ict, Seeweb fin dall’inizio ha voluto percorre la strada dell’estrema specializzazione come fornitore di hosting (oggi ha 100.000 domini sui suoi server), seguendo l’ond …

Nata nel 1998 dal capitale privato di professionisti che già operavano nel settore Ict, Seeweb fin dall’inizio ha voluto percorre la strada dell’estrema specializzazione come fornitore di hosting (oggi ha 100.000 domini sui suoi server), seguendo l’onda di quelle realtà che all’epoca, in questo settore, erano particolarmente all’avanguardia negli Stati Uniti e nel Regno Unito. «Prendendo d’esempio le esperienze dei fornitori dei paesi di lingua inglese – ci ha spiegato Antonio Baldassarra, Ceo di Seeweb – abbiamo iniziato a disegnare un’offerta che non fosse la solita già presente sul mercato, come l’accesso a Internet, la posta elettronica, il sito, la vetrina e via dicendo, ma che fosse tarata su un discorso di posta elettronica e hosting dei siti per il mondo business, puntando su funzionalità molto avanzate e su economie di scala che consentissero anche di ridurre i prezzi».

Quasi subito la società decise di dotarsi di un data center importante, nella sede primaria di Frosinone, che poi è stato completamente rifatto nel 2004. In seguito, nel 2005 ha acquistato il data center di via Caldera a Milano, realizzato da una precedente società, e lo ha ristrutturato secondo i moderni dettami del risparmio energetico, sostituendo gli impianti di climatizzazione e di alimentazione.

«Su Milano, dalla fine del 2008, – ha ripreso Baldassarra – abbiamo avviato un nuovo progetto che mira a testare nuove tecnologie di risparmio energetico, anche per poter offrire ospitalità e servizi con grossi consumi per rack, in quanto fino a qualche anno fa si dimensionavano su qualche kilowatt a rack, oggi invece è un problema non disporre di almeno 10 kilowatt, dal momento che ci sono installazioni che ne richiedono anche quasi 20. Quindi stiamo lavorando nella direzione di aumentare la potenza disponibile a rack, aumentando nello stesso tempo l’efficienza».

A Milano, la società sta facendo dei test su questo fronte, che tra l’altro prevedono l’installazione di un’area di prove e misure per testare nuove tecnologie da usare all’interno dei data center. Queste sono realizzate con la collaborazione di altri partner italiani di Seeweb, che per ora Baldassarra preferisce non citare. Specifica, comunque, che l’impegno riguardo all’alimentazione, è con vendor specializzati in ambito Ups, mentre sul lato climatizzazione i partner sono 2: uno specializzato nel settore dei refrigeratori ad acqua e l’altro sul fronte degli scambiatori aria-acqua.

Data center in ottica green

«Solo cercando di ottimizzare la climatizzazione – ha sottolineato il Ceo – si possono ottenere risparmi del 30%, un obiettivo tutt’altro che utopico, in quanto in seguito alla prima sostituzione dell’impianto di Milano, siamo riusciti a raggiungere un risparmio ancora superiore. Attualmente il centro di Milano, fatto cento il consumo complessivo, vede un 63% rappresentato da reale consumo informatico, mentre il restante 37% è fatto di altre cose: questo è un rapporto più performante della media dei data center, dal momento che lo standard è 50/50, cioè ogni Watt informatico ne richiede uno di dissipazione. Aziende come la nostra sono considerate “energivore” per cui noi abbiamo adottato un approccio di attenzione particolare nei confronti dell’ambiente, in quanto siamo anche certificati Iso 14001, la norma internazionale che definisce come deve essere sviluppato un efficace sistema di gestione ambientale».

Per raggiungere l’efficienza energetica in ambito data center, secondo Baldassarra si può giocare su due aspetti: sull’energia elettrica consumata e sul calore immesso nell’atmosfera, che per un data center è di qualche megawatt. Ma oltre a cercare di risolvere questioni di termodinamica, sul fronte energetico Seeweb sta studiando di agire sotto l’aspetto software. «Attualmente abbiamo in produzione una tecnologia che riguarda l’hosting condiviso, che consiste nel poter spegnere alcuni server quando la potenza di calcolo necessaria può essere erogata da un numero inferiore. Per cui c’è un meccanismo di consolidamento software, virtualizzato, che ci consente di mettere in riposo o spegnere i server inutilizzati: le nostre architetture sono quasi esclusivamente basate su blade Ibm, per cui i risparmi sono significativi». Inoltre, visto il critico momento congiunturale, Seeweb ha deciso di non aumentare nel 2009 il listino prezzi, ma anzi di accrescere per alcuni prodotti il controvalore.

«Se vogliamo, è un modo per rispondere alla crisi e far sì che non pesi più del dovuto sugli utenti – ha concluso il Ceo -. Peraltro tutti gli investimenti in innovazione che noi facciamo sono autofinanziati, in quanto a suo tempo ci siamo preparati per essere in grado di proseguire nella ricerca anche in tempi di crisi, mossa lungimirante, perché in effetti abbiamo notato una stretta creditizia da parte delle banche».

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