Security omnicomprensiva nuova frontiera dello storage aziendale

Idc non ha dubbi. Nei prossimi anni gli investimenti in soluzioni di memorizzazione saranno proiettati soprattutto sulla dotazione di applicazioni per la protezione di infrastrutture a disco o a nastro, nell’ambito di soluzioni di continuità operativa “certificata”.

Che le necessità di memorizzazione stiano crescendo in modo esponenziale lo si sente dire da parecchio. Le leggi impongono la conservazione delle e-mail e, più in generale, dei dati significativi per diversi anni. La criticità e l’importanza delle informazioni archiviate dalle aziende ha prodotto, negli ultimi tempi, un notevole incremento degli attacchi perpetrati. Ecco, quindi, che le applicazioni di protezione si candidano a divenire trainanti per gli investimenti in storage del futuro più prossimo. "La crescente attenzione alle politiche di disaster recovery, salvaguardia dei dati e continuità operativa saranno un’importante spinta per la crescita degli investimenti nel software di memorizzazione da parte delle imprese – chiarisce Guido Pagnini, research director It di Idc -. Il tema della sicurezza, poi, farà da volano per la crescita del mercato delle applicazioni storage, a partire dal momento in cui le aziende comprenderanno la necessità di andare oltre i firewall e i prodotti antivirus". Aumenta, infatti, il numero di attacchi perpetrati ai danni delle infrastrutture di memorizzazione delle informazioni vitali, con il progressivo affinamento delle tecniche. La continuità operativa, in un contesto siffatto, presuppone la dotazione di ambienti di gestione documentale ad ampio spettro, all’interno dei quali trovare il giusto mix di sicurezza e tecnologie storage. Le aziende stanno incrementando la dotazione di applicazioni ad alta intensità di dati, come il Crm o gli Erp, all’interno di tutti i dipartimenti. A questo si accompagna la progressiva digitalizzazione di un numero sempre più alto di documenti, che devono essere conservati anche per diversi anni allo scopo di rispondere ai dettami imposti dalla legge. Tutte queste necessità si riflettono sull’infrastruttura storage, che diviene sempre più complessa. Per i responsabili informatici, quindi, il consolidamento degli ambienti di memorizzazione è una delle necessità principali. L’impatto degli investimenti in memorizzazione (intesa nel complesso di hardware, software e servizi) sulla spesa It in Italia andrà aumentando progressivamente nel corso dei prossimi anni, passando dal 7,3% del 2004 all’8,2% del 2008. "A fronte di questa tendenza, tuttavia – tiene a sottolineare Pagnini – farà da contraltare, nel nostro Paese, la progressiva riduzione del fatturato relativo alla componente software, che passerà dai 565 milioni di euro dello scorso anno ai 541 del 2008". (A tal proposito si vedano, invece, le stime contrastanti di Gartner Dataquest, a pagina 18).

Va bene l’iScsi


Il segmento iScsi dovrebbe acquistare rilievo già a partire dai prossimi mesi, con tassi di crescita elevati, tanto da raggiungere, nel 2008, il 6% in termini di valore e l’8,4% in termini di Tb consegnati. "Come si evince dal grafico – tiene a precisare Claus Egge, program director european storage di Idc -, tra il 2005 e il 2008, la capacità acquistata dalle aziende crescerà, nel mondo, del 367%, dai 1.786 Terabyte fino a raggiungere i 6.652". A fronte di questo incremento esponenziale dello spazio, tuttavia, lo stesso analista prevede una crescita modesta degli investimenti in hardware, che passeranno da 23,6 a 25,6 miliardi di dollari.

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