Se potessi avere mille euro on-line

Le vendite in rete aumentano in Italia, ma ancora con pochi clienti rispetto ai mostri Uk, Germania e Francia. Gli italiani che usano questo mezzo hanno un pattern di spesa adeguato e gli standard non comprendono la bigliettistica.

Nel 2010 le vendite online in Italia hanno sfondato quota 10 miliardi di euro, con una crescita del 25% e raggiungendo il 3,3% delle vendite al dettaglio complessive in Italia. I dati emergono da un report commissionato da Kelkoo e realizzato dal Centre for Retail Research che mette a disposizione le prime valutazioni disponibili delle vendite online nel 2010 in 11 Nazioni europee, inclusa l’Italia, e presenta le previsioni per il settore retail online per il 2011.
Ancora grande la crescita italiana per l’anno in corso, con salita verso i 12,3 miliardi di euro (incremento del 20% rispetto al 2010) e il raggiungimento del 3,9% del totale.

”In sostanza spiega Pierpaolo Zollo, country manager di Kelkoo in Italia – si conferma quando abbiamo già avuto modo di evidenziare nelle edizione precedente del report. L’Italia cresce più dell’Europa, anche perché deve recuperare un ritardo importante. Se siamo soddisfatti dei 10 miliardi di euro registrati quest’anno, non possiamo non notare la distanza che ci separa dall’Inghilterra”.

Lo specifico mercato complessivo europeo è di circa 170 miliardi di euro e si prevede che nel 2011 sfondi quota 200. L’Italia ha fatto registrare uno dei volumi di vendita complessivi più elevati, anche se a grande distanza dai primi tre, ovvero Regno Unito (52,1 miliardi di Euro), Germania (39,2) e Francia (31,2) hanno rappresentato il 71% delle vendite online complessive in Europa nel 2010. Le nazioni con la spesa online complessiva più bassa sono state Polonia (3,4), Norvegia (4) e Danimarca (4,5).

A questo punto, poi, diventa importante un distinguo nell’analisi della spesa.
Perché se è vero che chi ha effettuato acquisti online ha speso in media 1.173 euro per acquistare 27 articoli, ”dato questo – precisa Zollo – superiore di 100 euro alla media europea, attestata per altro su 25 articoli procapite”, in rapporto al totale della popolazione, le vendite online pro capite sono state relativamente basse (173,94 Euro) poiché il settore del retail online ha una penetrazione piuttosto bassa. Per contro, le vendite hanno raggiunto i livelli più elevati nel Regno Unito (861,65 Euro), in Norvegia (851,61 Euro) e Danimarca (816,75 Euro).

Il dato importante, dal punto di vista di Kelkoo, è incontrovertibile: negli ultimi dieci anni le vendite su internet sono cresciute molto più velocemente delle vendite al dettaglio nei negozi tradizionali su strada e la crescita nei tre mercati maturi sta, inevitabilmente, rallentando.

”Per questo posso dire che per il 2011 il trend per l’Italia è confermato, con una crescita attesa del 20%, superiore ai 12 miliardi di euro, con una spesa media attestata a 1340 euro”

C’è però una precisazione importante, nel quadro dell’indagine proposta.
Con la dicitura “vendite al dettaglio online” si intende la vendita o il trasferimento di merci (software incluso) e tutti i servizi correlati, come invio ratei acquistati su internet dal consumatore finale. La definizione utilizzata è coerente con il Global eCommerce Measurement Standard concordato nel 2010 e con ogni probabilità è il primo studio del settore ad essere pubblicato completamente coerente con il nuovo standard.
Il report analizza la spesa del comparto retail (come definito nel nuovo standard) ed esclude la spesa online per biglietti, viaggi, auto, carburanti, pornografia, assicurazioni e servizi finanziari.
”In effetti questo aspetto della metrica ci penalizza, dal momento che in Italia tutte le attività legate alla bigliettistica online riscuotono un significativo successo. D’altronde abbiamo ritenuto importante adeguarci ai parametri e alla metodologia internazionali”.

Un’ultima nita riguarda il Natale appena concluso.
Zollo conferma il buon andamento di abbigliamento, calzature e accessori, seguiti da telefonia, decoder, pc portatili, console, fotocamere e home cinema.
”Per questo 2011 ci attendiamo un buon riscontro sul fronte e-book reader, con un significativo incremento dell’offerta da parte di nuovi player su questo segmento”.

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