Sco e Ibm combattono per il copyright di Unix e Linux

Big Blue è stata citata in giudizio dall’azienda erede della proprietà intellettuale del sistema operativo Unix. I danni lamentati da Sco ammontano a più di un miliardo di dollari.

7 marzo 2003 Ibm si sarebbe appropriata illegalmente della tecnologia Unix di Sco, integrandola all’interno di Linux. È questa la motivazione adottata da Sco nella causa intentata nei confronti di Big Blue, cui viene richiesto un risarcimento dei danni pari a più di un miliardo di dollari. Davanti ai giudici della Terza Corte Distrettuale di Salt Lake County, Utah, Sco ha avanzato accuse molto pesanti: appropriazione indebita di segreti commerciali, concorrenza sleale, violazione di contratto e interferenze lesive con l’attività dell’azienda con base a Lindon. Sco ha, inoltre, inviato una lettera a Ibm con la richiesta di ottemperare a varie ingiunzioni, pena la revoca entro 100 giorni della licenza per la distribuzione di Aix, versione di Unix di Big Blue. L’iniziativa viene, tuttavia, giudicata con qualche scetticismo da alcuni analisti, pronti a indicarla come un estremo tentativo di tornare a galla da parte di una compagnia che, negli ultimi tempi, è riuscita difficilmente a raggiungere la profittabilità. Altre società che distribuiscono prodotti Linux (ad esempio Red Hat e SuSe), infatti, non sono state fino a oggi citate in giudizio da Sco. Logicamente, i pochi commenti in arrivo da Armonk, sede statunitense di Ibm, stigmatizzano il vero intento di Sco, indicata come un’azienda che, piuttosto che creare valore aggiunto per i consumatori, si limita a vantare la proprietà della licenza tecnologica. Altri analisti sostengono che la controversia non dovrebbe pesare su Linux, se non, magari, per le paure, l’incertezza e i dubbi generati negli utenti. Alla fine, secondo la società di ricerche Eunice, il principale vincitore non sarà Sco, ma Microsoft e, potenzialmente, Sun Microsystems. Già a aennaio, d’altronde, Sco non aveva fatto misteri di una nuova, più aggressiva strategia (ScoSource) mirata a generare profitti dalle licenze per la proprietà intellettuale di Unix. Parte del cattivo sangue fra Sco e Big Blue scaturirebbe dalla mancata partnership prevista nel Project Monterey, in cui le due aziende (insieme a Sequent, adesso estinta) avrebbero dovuto collaborare per creare una versione di Unix per i processori Itanium di Intel. Il progetto, che prevedeva uno scambio di informazioni sull’ottimizzazione dell’utilizzo di Unix, era stato successivamente annullato da Ibm.

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